Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
94 | lezioni |
Ora, vi darò un semplice avviso. Farò le mie lezioni il lunedì e il venerdì dalle due alle tre e mezzo. Straordinariamente, mercoledì, vengano da me nell’Università quei giovani che non si spaventano di questa prospettiva, che intendono lavorare con me e formare una di quelle scuole di lavoro comune che fanno difetto in Italia e formano la grandezza della Germania. Questi «studenti effettivi» li prego di riunirsi in seduta preparatoria mercoledì alle due. Là li conoscerò, esporrò loro i miei criteri, il metodo che terremo, il modo di organizzare la nostra scuola. Noi saremo gli attori, gli «uditori» saranno la platea. Il professore non dovrà esser solo e presentare semplicemente il lavoro suo, ma il suo e il lavoro dei giovani.
Come dicevo, vengo ora ad offrirvi un primo studio sul secolo XIX.
Signori, riportatevi alla fine del secolo XVIII. Qual è l’ultimo lavoro letterario che fa grande impressione? Per cui solo, quasi, rimane l’autore immortale? I Sepolcri di Ugo Foscolo. E che cosa sono questi Sepolcri? Sono il mondo della natura e dell’uomo, senza cielo, senz’anima, senza Dio.
Passano quindici anni, un nuovo secolo è cominciato, e il primo lavoro con cui si presenta il secolo XIX s’intitola: il Natale, la Passione, la Risurrezione, la Pentecoste, l’Inno alla Vergine. Che cosa è questo? È la ricostruzione del cielo dopo due secoli d’indifferenza religiosa, è il cielo gettato in una società scettica ancora e materialista.
Vi è passaggio tra questi due lavori? Come in sì poco tempo un mondo letterario finisce e comincia uno opposto, che è la negazione del primo?
Noi uomini del secolo XIX siamo figli di una delle più violente, delle più radicali reazioni che si trovino nella storia, il cui lievito dura ancora, a cui non ancora sono state mozzate le unghia. Capite che parlo del 1815: è un nome che in quella data riacchiude una reazione politica, filosofica, storica, letteraria.
Il XVIII è il secolo della ragione; il nuovo si chiama «Santa Fede», «Santa Alleanza». Il XVIII si chiamava scettico, materialista; il nuovo comincia con uno spiritualismo mistico e