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prologo. | 25 |
medico, egli lo preferiva, naturalmente, a qualunque altra cosa.
C’era anche una buona donna di un paese vicino a Bath, la quale, per sua disgrazia, era un po’ sorda. Lavorava cosí bene il panno, che le sue stoffe superavano quelle di Ipres e di Ghent42. In tutta la parrocchia nessuna donna si sarebbe arrischiata di andare prima di lei a offrir l’obolo all’altare; e se qualcuna si provava a passarle innanzi, ne avea tanta rabbia, che tutta la sua devozione andava in fumo. I fazzoletti che la Domenica portava attorno, sul capo, per vendere, erano di un tessuto bello doppio: ci scommetto che pesavano almeno una diecina di libbre43. Aveva le calze rosse scarlatto, ben tirate su al ginocchio, e un bel paio di scarpe nuove. Era una bella donna; un po’ provocante con quel suo viso colorito: ma in fondo era stata sempre onesta. Tant’è vero che aveva salito cinque volte l’altare44 per andare a marito, e da giovane non aveva avuto mai tresche; ma lasciamo stare il passato, chè ora non è il caso di andarlo a rivangare. Era stata tre