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44 | Chi l’ha detto? | [162-166] |
L’Alighieri, che per propria esperienza sapeva quel che volesse dire ricorrere al soccorso degli altri, così esaltava il principale tra i suoi benefattori e protettori:
162. ....Del fare e del chieder, tra voi due,
Fia primo quel che tra gli altri è più tardo.
Questi è il Gran Lombardo, Bartolommeo della Scala.
E più avanti, parlando Dante a Maria, Vergine Madre, figlia del suo Figlio, così svolge lo stesso concetto:
163. La tua benignità non pur soccorre
A chi domanda, ma molte fiate
Liberamente al domandar precorre.
Invece:
164. ....Quale aspetta prego e l’uopo vede
Malignamente già si mette al nego.
Anche Seneca disse: Tarde velle nolentis est; qui distulit diu, noluit (De benefic., II, 1). E parimente il Metastasio:
165. ....Niega agli afflitti aita,
Chi dubbiosa la porge.
Nel soccorrere l’infelice, non si dimentichi neppure la massima evangelica:
166. Te autem faciente eleemosynam, nesciat sinistra tua quid faciat dextera tua.1
Benchè il soccorrere gli sventurati sia dovere principalissimo dei principi, dei grandi, dei fortunati,
- ↑ 166. Quando fai l’elemosina, che la tua sinistra non sappia quel che fa la mano destra.