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28 Chi l'ha detto? [94-96]

ordine grammaticale, ecc. (Londra-Firenze, 1865), a pag. 83. La partitura è per canto e pianoforte; Rossini vi ha scritto sopra di suo pugno (come tutto il resto): And.no mosso. Recitativo Ritmato (Farò come colui che piange e dice).

Le rime minori dantesche sono quasi tutte di soggetto amoroso, ma sono meno popolari del divino poema, per cui non ne trarrò che un verso solo:

94.         Donne ch’avete intelletto d’amore.

cioè, donne che avete cognizione dell’amore, ed è il primo verso di una canzone composta da Dante, com’egli stesso narra, in guisa da adattarle come cominciamento quel verso già da lui pensato; e dessa si legge nella Vita Nuova, § XIX. Il verso medesimo è ripetuto nel Purgatorio, c. XXIV, v. 51.

Moltissimo potrei spigolare dalle rime del Petrarca, dove non si ragiona che di amore, ma esse ai giorni nostri non hanno più la grande popolarità della quale godevano alcuni secoli addietro, quindi non ne leverò per ora che la seguente:

95.         Tempo non mi parea da far riparo
        Contr’a’ colpi d’Amor.

(Petrarca, Sonetto in vita di M. Laura, num. 3, secondo il Marsand, com.: Era il giorno ch’al Sol si scoloraro; Son. III, ed. Mestica).

Laura apparve la prima volta agli occhi del Petrarca, com’egli stesso lasciò scritto nel celebre codice Ambrosiano di Virgilio, nell’anno del Signore 1327, il giorno sesto di aprile (che era un venerdì santo), in sul mattino, nella chiesa di Santa Chiara in Avignone: perciò scrisse il poeta che essendo quel giorno santo e lugubre, non gli pareva tempo da temere assalti d’Amore, e da starne in guardia.

96.       Teneri sdegni, e placide e tranquille
Repulse, e cari vezzi, e liete paci,
Sorrisi e parolette e dolci stille,
Di pianto, e sospir tronchi, e molli baci.