Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[1223-1225] | Personaggi storici e letterari | 409 |
1223. Cedite Romani scriptores, cedite Graii,
Nescio quid majus nascitur Iliade.1
alludendo all’Eneide del suo amico Virgilio.
Altro illustre figlio della Grecia, è quello di cui Dante disse:
1224. Vidi il maestro di color che sanno.
alludendo, come ognun capisce, ad Aristotile con parole che il Parini con pungente ironia travolse applicandole a Voltaire, che chiamò:
....maestro
Di coloro che mostran di sapere.
(Il Mattino, v. 602-603).
Di minor fama era invece
1225. Carneade! chi era costui?
Questa classica domanda «ruminava tra sè don Abbondio, seduto sul suo seggiolone»; e forse se la saranno rivolta con lui pure molti dei lettori dei Promessi Sposi. Quindi il nome di Carneade è rimasto nell’uso a significare un ignoto qualunque. Tuttavia Carneade non era affatto.... un Carneade: egli era un filosofo, prima della scuola stoica, poi della platonica, e fondatore della terza Accademia, nato a Cirene e vissuto dal 213 al 129 av. Cr.
«Chiedere perchè il Manzoni tirò fuori il nome di quel letteratone del tempo antico, sembrerebbe forse una stranezza bell’e buona: eppure non è così. Accostiamo alle parole messe in bocca di don Abbondio, queste altre di un dialogo di Agostino (Contra Academicos, c. III, n. 7; : «Tum Licentius: Carneades, inquit, tibi sapiens non videtur? Ego. sit, Græcus non sum, nescio Carneades iste qui fuerit.» Non coincide la domanda di don Abbondio: «Carneade! chi era costui?» con la frase di Agostino: «Nescio
- ↑ 1223. Lasciate il passo, scrittori latini, lasciate il passo, scrittori greci: sta per nascere un non so che, più grande dell’Iliade.