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306 Chi l’ha detto? [964-967]


L’Èupili è il laghetto di Pusiano, in Brianza, sulle cui sponde sorge Bosisio, terra natale del Parini: piccolissimo lago, e ben lontano da gareggiare in dimensioni col Lario, col Verbano, e soprattutto col massimo lago d’Italia, il lago di Garda o Benaco, cui Virgilio rivolgeva la nota apostrofe:

964.   Fluctibuset fremitu adsurgens, Benace, marino.1

(Georgiche, lib. II, v. 160).

e che Dante con mirabile precisione descrisse nella terzina:

965.    Suso, in Italia bella giace un laco
     A piè dell’Alpe, che serra Lamagna
     Sovra Tiralli, c’ha nome Benàco.

(Inferno, c. XX, v. 61-63).

in cui anche le frasi staccate d’Italia bella e dell’Alpe che serra Lamagna sono ugualmente famose. Le polemiche sulla retta interpretazione di quest’ultima frase e del nome di Tiralli, interpretazioni così semplici se cercate in buona fede, che l’una è la superba giogaia delle Retiche dove s’apre il passo del Brennero, l’altra è la rocca di Tirolo, sopra Merano, culla e dimora dei Conti che ne presero il nome, durarono a lungo alimentate dalla passione politica dei pangermanisti: ma ormai sono sorpassate. Si veda l’esauriente scritto del senatore G. Mazzoni, "L’Alpe che serra Lamagna" nell’Archivio per l’Alto Adige, vol. II, pag. 5 sgg.. III, pag. 1 sgg.

Gemma del Garda è la vaghissima penisola di Sirmione, cara a Catullo:

966.   Peninsularum Sirmio insularumque Ocelle.2

(Catullo, Carmina, XXXI).

Non lasceremo la Lombardia senza un saluto alla citta dei tre T, i cui abitanti

967.   Cremonesi mangia-fagiuoli.


  1. 964.   O Benaco, che gonfi le tue onde e fremi come il mare.
  2. 966.   O Sirmione, occhio di tutte le penisole e isole.