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[668-670] | Governo, leggi, politica | 209 |
Scarlatti, Et ab hic et ab hoc, to. I, pag. 26. Non credo che il cavalleresco marchese muterebbe molto il suo giudizio tornando ora al mondo. Si può dire di no a priori, se si fa mente a quel che ne pensava un altro nobilissimo ingegno, Giosuè Carducci, il quale ieri imprecava al bizantinismo di governi mancanti di ogni ideale, con i famosi versi:
668. Impronta Italia domandava Roma,
Bisanzio essi le han dato.
che sono la chiusa della ode Per Vincenzo Caldesi (nei Giambi ed Epodi); domani scatterà nell’altra terribile apostrofe:
669. La nostra patria è vile.
che sta come finale dell’altra ode In morte di Giovanni Cairoli (pure fra i Giambi ed Epodi). Nell’ode medesima poche strofe prima:
....Oh maledetta |
Lorenzo Stecchetti (al secolo Olindo Guerrini) nei Postuma (XXI) fece eco alle sdegnose parole del maestro dicendo:
Ma noi giacciamo nauseati e stracchi |
ed agli attacchi, che queste accuse alla viltà politica del suo tempo gli procacciarono, rispose con sanguinosa ironia nella Palinodia (nella Nova Polemica):
Dissi — noi siam vigliacchi — |
L’Italia si è costituita in nazione una e libera sotto le garanzie di una monarchia costituzionale e col grido:
670. Italia e Vittorio Emanuele.
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