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delle voci attenenti all’arte.

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Miniatore. Che quanto la (il lapis lazzari) tiri più sottile, tanto vien l’azzurro sottile: ma non sì bello e violante e di colore ben nero; che il sottile è più utile ai miniatori. 62.

Minio. Rosso è un colore che si chiama minio, il quale è artificiato per archimia. 41.

Minuto. «Erba cotta per lo più le foglie della bietola, tritata minutamente.» Abbi la chiara dell’uovo in scodella invetriata, ben netta. Togli una scopa con più rami, tagliata gualiva; e come rompessi lo spinace o ver minuto, così rompi questa chiara. 131.

Mischiato. E se vuoi cognoscere la buona pietra (lapis lazzari), togli quella che vedi sia più piena di colore azzurro, però che ella è mischiata tutta come cenere. 62.

Misura. E la prima misura che pigli a disegnare, piglia l’una delle tre che il viso, che ne ha in tutto tre; cioè la testa, il naso, e il mento colla bocca. 50.

* Missidado. «È parola restata nel dialetto veneto, ma pare che in antico fosse ancora propria de’ Toscani, perchè si trova ne’ Documenti d’Amore del Barberino. Mescolato.» Il qual colore (cinabrese) si fa della più bella sinopia che si truovi e più chiara, ed è missidada e triata con bianco sangiovanni. 39.

* Miuolo, Bicchiere. Poi abbi mezzo miuolo e ver bicchieri di lisciva ben forte. Mettivi dentro questo zafferano. 49.

Módano. Fa’ i tuoi modani, che rispondano bene ad ogni faccia. 141.

Mola. «Ruota da affilare.» Poi vattene alla mola, e arruotala e falla ben piana e pulita, di larghezza di due dita, o come puoi fare. 156.

Mola, «Macina.» Vedi. Agugiare.

Mollette. Togli il tuo oro fine, e con un paio di mollette o vero pinzette piglia gentilmente il pezzo dell’oro. 134.

Molliccico. «Molliccio.» Quando tu vuoi tignere la carta di cavretto, convienti prima bagnarla con acqua di fontana o di pozzo, tanto diventi molliccica, o morbida. 17.

Mordente. El si fa mordente, il quale è perfetto, in muro, in tavola, in vetro, in ferro, e in ciascheduno luogo. 151. — Se vuoi che questo mordente.... duri otto dì, innanzi che sia da mettere d’oro, non vi mettere verderame. Se vuoi che duri quattro dì, mettivi un poco di verderame. 152. — E un altro mordente, il quale si fa per questo modo. Togli agli mondi, in quantità di due o tre scodelle, o una: pestagli in mortaio, strucali con pezza lina due o tre volte. 153

Mordente a olio e d’aglio. E poi puoi mettere le diademe o campi d’oro con mordenti ad olio; e gli adornamenti con mordenti d’aglio, e vernicati poi. 165.

Mordere. E quando morde (il mordente) un poco, metterlo d’oro fine. 128. — E se vedi che (il mordente) piccola cosa morda e tegna, allora togli le pinzette, taglia un mezzo pezzo d’oro fino o d’oro di metà, o d’ariento benchè non durano, e mettilo sopra il detto mordente. 151.

Morella. «Color paonazzo.» Nel tignere le tue carte nel colore della morella o

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