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di che gente credi tu che si salvi più, o quelli che so’ in prosperità, o di quelli che so’ in aversità? E se vi poni mente, pure a quello che potrai, per uno che si salva per prosperità, se ne salva dieci in aversità: e questo, dico, ci avviene solo per la negligenzia. E però, o tu che hai de’ beni e stai in pace, o hai sanità, o qualunque altra cosa si sia, e non ne se’ conoscente verso di Dio, guarda, guarda, guarda, ben guarda: imperò che David cel dice chiaro: Cadent a latere tuo mille, et decem milia a extris tuis:1: — Egli se ne perde, e caggiono dal lato sinistro per aversità mille, e dieci migliaia se ne perdono per prosperità. — Ma dimmi: in qual parte saprestimi tu dire, dove sia più dilettevole abitare che in Italia? la quale, dico, se non avesse questo vizio delle divisioni, non credo che si potesse pareggiare in niuna parte; chè Italia è troppo piacevole parte per le delicatezze che ci si usa. Adunque, ora hai de’ beni della fortuna:2 tu se’ rica, tu se’ abondevole, tu se’ in pace, chè non hai guerra con patria niuna. Tu se’ bel voluta da ogni persona: tienti, tienti bene, imperò che le divisioni che sònno in te, ti faranno mal capitare. Hàmi3 inteso? Si. E però dice Giovanni: veni et vide; viene e vede il pericolo dove tu stai, acciò che tu lassi il vizio tuo, e ripari al giudicio che t’è aparecchiato da Dio, prima che egli versi addossoti l’ira sua. Doh! non credi tu che Idio sia di sopra, il quale vede ogni tua operazione, il quale t’ha vietato che tu non facci nè questo nè quell’altro, e hatti comandato che tu facci tale e tal virtù? Dimmi, non credi tu che se tu fai quello che elli t’ha

  1. Salmo XC, vers. 7.
  2. Rivolge il discorso a Siena, rinnovando lodi già fatte nella seconda Predica (V. a pag. 45 e la nota 1 a pag. 46).
  3. Come altrove per, mi hai.