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46 predica seconda

nimo in su questa piaza con tanto ordine, stando a udire la parola di Dio tutti con buona volontà1. Chi è quello che non si rallegri nel suo cuore? Questo è un mezo paradiso; questa è una parte, è una arca2 di gloria, a la quale ci hanno condotti li angioli nostri superiori, colla volontà dell’arbitrio nostro; chè prima ci è mandata la spirazione, e in noi sta il volere fare e non fare; e così diliberato, noi siamo indotti al ben fare. E così per opposito, et è regola generale. Ogni tentazione che ci viene, prima incomincia dalla carne, dalla parte più debile, e poi saglie e conducesi all’anima. E, per oposito, ogni buona spirazione viene dalla parte di sopra, e viene all’anima mandata dagli angioli; e sicondo il partito preso, si merita e si dismerita per lo confermamento dello arbitrio nostro. E però la mala volontà viene dalla carne, e entra per la porta del corpo, e va all’anima. Se l’anima consente alla volontà del corpo con peccato, subito è macolata; e se non consente, ella merita; ma il pericolo dell’anima sta nel consentire al peccato o avere dilettazione in esso, bene che non venisse in operazione solo al consentire. El diletto fa il peccato e la macola nell’anima; e quando l’anima ha la buona ispirazione, la quale viene da Dio, se ella l’accetta, sempre merita. E se la carne pure s’ingegna

  1. Rammenta il noto verso dell’Alighieri: Tu ricca, tu con pace, tu con senno (Purg. VI). Comentano poi questo passo le seguenti parole dello storico di Siena Orlando Malavolti. «Trovandosi i Sanesi in quel tempo senza guerra, e per le prediche che con molto affetto spirituale e devotione haveva fatte il medesimo fra Bernardino dimenticatisi delle loro partialità e divisioni, stavano in una tranquilla pace, dalla quale prese molto vigore e buona speranza di quietare gli animi per qualche anno la Città e Dominio di Siena» (Ist. San., Par. III, Lib. I, c. 17).
  2. I Cod. Sen. 4 legge, arra; il Cod. Pal. invece, aria. Qui abbiam seguito il Cod. Sen. 6.