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il libro di antonio billi | 327 |
Petrarcha,106) et la cappella de Bartolini in detta chiesa, dove dipinse lo Sponsalitio di nostra Donna.107)
Lippo del Fino fu gientile maestro per quanto patirno i tempi suoi: dipinse in più luoghi, e fra gli altri in s.to Ant.o della porta a Faenza, allo spedale, certi poveri, et nel chiostro la storia di s.to Ant.o et la visione, quando lui vidde molti lacci nel mondo: apresso de’ quali erano disegnati huomini con diversi appetiti, sicondo dalli dimonii erano tirati. Fecie una figura di musaico invetriata, la quale è al presente nella udientia della Parte Guelfa; et in s.to Giovanni una storia di musaico di santo Franc.o ad capo alla porta di mezo inverso il Battesimo.108)
Eliseo del Fino lavorò fuora di Firenze assai et massimo in Spagnia, nel qual luogo fu fatto dal Re cavaliere; et tornando in Firenze, gli fu fatto molto honore et datoli le bandiere del Comune, le quali in decto tempo a messer Filippo Scolari decto lo Spano cavaliere similmente che venendo in Firenze, furno negate per la invidia: et tornando decto messer Eliseo dalla Signoria con dette bandiere et honoranza, et passando per Vachereccia da certi orafi sua amici nel passare fu bociato; et lui volse verso tali bocie, fecie loro con ambe le mani le fiche, et senza dire altro passò via: et quelli tali che lo bociavano, quasi svergogniati li feciono reverentia. In Firenze non era notitia di sue dipinture, se non nel chiostro di s.ta M.ria Novella di verde terra, quando Ysach dette la benedictione a’ figliuoli: et lui quando dipignieva usava il grembiule di brochato.109)
Spinello di Forzore orafo110) perche più tempo habitò in Arezo, era reputato Aretino:111) in Arezo dipinse la sagrestia di s.to Miniato a Monte.112)
|fo. 48v] Andreino da Castagnio, allevato da picholo in Firenze et fu levato da guardare le bestie da uno maestro fior.o (lo Strozz. e il Gadd. hanno: «nostro cittadino») che lo trovò che disegnava una pecora in su una lastruccia et lo condusse a Firenze.113) Fu costui grande disegniatore, e di grande rilievo, ed amatore delle difficultà della arte.114) Dipinse in più luoghi: come fu na (sic invece di: «una») facciata in S.to Gilio in Firenze, et drieto allo altare maggiore, dipinse Alesso Baldovinetti, et uno Domenicho da Vinegia, el quale fu morto da detto Andreino con una maza ferrata in sulla testa per invidia, et però non potette finire detta facciata et alla morte confessò detto omicidio.115) Fece nel chiostro delle ossa di s.ta Maria Nuova uno s.to Andrea separato con (invece delle