Osservazioni di Giovanni Lovrich/Del Corso della Cettina, il Tilurus, o Nastus degli antichi/§. 4. Rovine di antiche Città, e Fortezze attorno la Cettina insino a Dragovich

§. 4. Rovine di antiche Città, e Fortezze attorno la Cettina insino a Dragovich

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§. IV.

Rovine di antiche Città, e Fortezze attorno la Cettina insino a Dragovich.

V
Arie Città, e Fortezze antiche si annoverano attorno la Cettina, ma scarse sono le vestigia. Due miglia sopra la prima sorgente a mano destra si osservano i ressidui di una Fortezza, nomata Lucovaz, di cui le mura erano fabbricate a secco, secondo l’antico gusto di architettura della nostra Nazione. Sopra la stessa sorgente, volgendosi più tosto un poco a sinistra, lungi quasi quattro miglia, v’è la Fortezza, Glavasc,1 ora distrutta, che una volta divideva la Bosnia dalla Dalmazia. Mi fu raccontato, che v’è qualche spaziosa Caverna intorno a Glavasc, e chi fa, che per entro a questa ancora non si faccia vedere il Fiume Cettina. Glavasc secondo alcuni de’ nostr’Istorici era la residenza di un Ban, Prencipe particolare, che si conservò indipendente da ciascuno per tre cento anni, e più, ma nel 1522. nella decadenza delle forze Ungariche fu presa da Turchi, e saccheggiata. In poca distanza v’era Babin-Grad, vale a dire Fortezza della vecchia. Un pò sotto alle sorgenti della Cettina vi sono delle rovine di una Chiesa, [p. 28 modifica]detta dell’Ascensione. Ivi era, per quanto dicesi, la residenza di un Vescovo ne’ tempi rimoti. Il cimiterio, ove si seppellivano i Morti, merita di essere ammirato per le spropositate masse, tutte di un pezzo di marmo, che servono di coperchio a più di dugento sepolture. Ve ne sono però anche di mediocri. È probabile, e direi quasi certo, che a proporzione della dignità, che taluno avea, gli si ponessero maggiori, o minori moli de’ sassi sopra il Sepolcro. In ciò si avrà fatto naturalmente consistere la pompa, e la magnificenza, come gli Egizi nelle loro piramidi. „Giaciono lontane dal Monte dice il Fortis, di, modo, che non è possibile l’immaginarsi, che senza molto ben intese macchine gli antichi abitatori di quelle contrade abbiano potuto condurle fino a quel luogo.„ Io sono di parere, che le macchine adoprate a questo uso fossero semplicissime, e le meglio intese di tutte fossero le spalle degli abitanti. I Morlacchi credono, che sotto l’enormi moli di que’ sassi, che servono di sepolcri, vi dovessero essere de’ tesori ascosi, e per trovarli ànno provato più volte questi fantastici a scavar sotto i Sepolcri stessi. Alcuni de’ sassi sono immersi per quattro, o sei piedi nella terra, oltre l’altezza esterna2 e dopo che si à bene scavato sotto, non si trova che delle ossa de’ morti. Fu trovato anche un abito all’Ungherese, ricamato di oro, ed appena comparve all’aria, cominciò andar in pezzi. I Morlacchi del rito Greco vo[p. 29 modifica]gliono, che la Chiesa dell’Ascensione fosse di essi loro di prima posizione, secondo alcuni Mss. de’ Calogeri; quelli del rito Latino contrastano loro questa verità. Non nostrum inter vos tantas componere lites. De’ ressidui di rovine Romane è fabbricata la Chiesa stessa, ed in un angolo si legge questo avvanzaticcio di una Iscrizione.

JUROLI

SEXTONI

PARENTIBUS

B. M. P.

è probabile che la seguente, da me veduta a Verlika, sia portata pur da questi contorni. Come questa, così tutte le altre io non farò altro, che trascrivere, lasciando la cura agli antiquarj di rilevarle.

PRATORTIU

ARRONIS

PANESTITI B

ENE MERENTI

POSUIT.

Tre miglia, andando sempre in giù lungo le rive della Cettina, si conservan tradizionali memorie, che vi fosse stata una Città, detta Krescevich, fabbricata a piedi di una picciola collinetta. Si pretende, che questa fosse la Città Cettina. Ma sia ella questa, sia un’altra, purchè abbiamo prove, che laFonte/commento: Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/269 vi sia stata, ciò poco importa. Per tutto il tratto della pianura, che si chiama Pasco-poglie, insino a questa Città restano memorie, che vi fosse stata la piantagione del riso ai tempi degli Ungheri, che non lasciavano così [p. 30 modifica]trascurate le Campagne, come sono elleno a giorni nostri. La cosa non è fuori del verisimile. Il terreno, e la facilità dell’acqua, che gli si può dare in ogni modo, che si vuole, mi sembrano opportuni per la piantagione di questo prodotto. Da Krescevich è distante quasi un miglio Gariak, ove la Cettina fa una piccolissima caduta, e serve per far girar parecchie ruote di Mulini. Dalla parte del Monte in poca distanza su di una collina, ragionevolmente elevata, sorgeva una Rocca, ora affatto distrutta, cui dicono i Morlacchi Gradina. Il Fiume bagna le radici della collina, ed il suo corso è rapido anzi che no, caratteri attribuiti da Dione Cassio all’Arduba degli Antichi, nè v’à luogo, che meglio se li possano convenire. Io però penderei a credere, che l’Arduba sia stata, ov’è Knin oggidì, come scrivono molti de’ nostr’Istorici. Che se Dione Cassio, parlando di Arduba non à fatto menzione di due Fiumi, che confluiscono insieme, ed il corso lo à qualificato rapido, che non lo è della Kerka in quel luogo, questo è, com’egli disse, che i gravi Senatori di Roma proposero un Decreto, per cui Cesare in età di anni cinquantasette avesse il diritto di goder tutte le Femmine, ch’e’ vedesse, così poteva con la stessa esatezza lasciarci scritto, che Arduba era bagnata da un Fiume rapido, che la circondava quasi tutta, quando in fatto fosse la confluenza di due Fiumi, che la circondavano. Vero è, che se Arduba non fosse stata, ove presentemente è Knin, non sarebbon stati tutti gli Scrittori delle cose Illiriche unanimi su questo punto. Ma tornando alle rovine di Gradina, questa Rocca dimostra essere stata di qualche stabilimento Romano. Vi si trovarono in essa molte Iscrizioni, che secondo il solito costume si convertirono in Cro[p. 31 modifica]ti, o muraglie di casa. Io trovai, per non fo qual fortunato accidente, la seguente Iscrizione, che non è ancora fatta in pezzi

T. AURIBUS

PANIIS. CIASI

ICIANUS. I Π O

NI. I Π SI. IXIONI. S

ORORIBUS B. M. P.

In questi contorni giornalmente si scavano delle Iscrizioni, e varj bassorilievi, che indicano essere de’ buoni tempi. Perchè si conservassero, converrebbe premiar i Morlacchi, che le trovano, e non aggiugner loro l’obbligo di condurle alla Città più vicina. In questo modo è naturale che in quante s’incontrano, tante ne facciano in pezzi.

  1. La prima sorgente della Cettina à lo stesso nome di questa Fortezza diroccata.
  2. L’altezza di alcuni massi esternamente è di quattro piedi, e più. Si aggiungano gli altri quattro, o sei piedi sepolti nella Terra, e diventano di un’altezza di otto, o dieci piedi. Sono lunghi altrettanto, e larghi quasi la metà.