Origine della lingua italiana/II
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II.
Ho già accennato che tutti, cioè i dotti e le persone ragionevoli, si trovano ormai d’accordo nel ritenere che gl'idiomi romanzi hanno la loro prima e principale origine dal latino. Ma a quante strane opinioni si dovette dare lo sfratto, innanzi di poter arrivare a quest’accordo! Basti ricordarne qualcuna.
Nel secolo XVI, mentre Gioacchino Périon faceva derivare il francese dal greco,1 il Giambullari (nel Gello) sosteneva che la nostra lingua derivasse principalmente dall’etrusca, la quale, secondo lui, era figlia dell’aramea e sorella della caldea e dell’ebraica. E poichè egli aveva avuto la rara fortuna di conoscere un prete armeno, “grande, magro, bruno e di lunga capellatura, il quale affermava che l’arca di Noè era ancora nei monti loro, non intera già, ma conquassata e rovinata in gran parte da alberi grossissimi che vi eran nati:„ gli pareva evidente che il Janus dei Romani provenisse, come aveva già detto il suo amico Gelli, da jain, “voce aramea ed ebrea, che significa vino, e da no, che vuol dire famoso, cioè famoso e celebre per il vino;„ e che perciò fosse tutt’uno con Noè, il piantatore della vite, venuto nell’Enotria, la terra del vino, a diffondervi l’arameo, e poi “gloriosamente sotterrato nel monte Janicolo.„
Note
- ↑ De origine linguae galliacae et ejus cum graeca cognatione dialogorum libri IV (Parigi, 1555).