Orgoglio e pregiudizio (1945)/Capitolo secondo

Capitolo secondo

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Jane Austen - Orgoglio e pregiudizio (1813)
Traduzione dall'inglese di Itala Castellini, Natalia Rosi (1945)
Capitolo secondo
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Mr. Bennet fu tra i primi a recarsi in visita da Mr. Bingley. Benché fino all’ultimo momento avesse garantito a sua moglie che non vi sarebbe mai andato, aveva avuto l’intenzione di farlo fin da quando Mr. Bingley s’era stabilito a Netherfield. Mantenne però il più assoluto riserbo e ne parlò soltanto la sera dopo la visita.

Stava osservando la seconda delle sue figliole che si provava un cappellino, quando le disse a bruciapelo:

«Spero che piacerà a Mr. Bingley, Lizzy».

«Non potremo essere certo in grado di sapere che cosa piace a Mr. Bingley», disse sua moglie risentita, «dato che, non conoscendoci, non ci onorerà di un invito».

«Ma dimentichi, mamma», disse Elizabeth, «che lo troveremo ai ricevimenti e che Mrs. Long ha promesso di presentarcelo».

«Non credo che Mrs. Long lo farà mai. Ha due nipoti anche lei. È una donna egoista e ipocrita; non la stimo affatto».

«Tanto meno io», disse Mr. Bennet. «E sono lieto di vedere che non conti su di lei per ottenere un piacere».

Mrs. Bennet non si degnò di rispondere, ma, non potendo più dominarsi, incominciò a strapazzare una delle figlie.

«Per amor di Dio! Kitty, non tossire a quel modo! Abbi pietà dei miei poveri nervi. Li metti proprio alla tortura».

«Kitty è veramente indiscreta con i suoi raffreddori», disse il padre. «Li ha sempre al momento meno opportuno».

«Non tossisco per mio divertimento», ribatté Kitty stizzosamente. «Quando è il prossimo ballo, Lizzy?»

«Domani a quindici».

«Proprio così!», esclamò la madre. «E Mrs. Long non torna che il giorno prima, così sarà impossibile che ce lo presenti, perché non lo conoscerà neppure lei».

«Allora, mia cara, il vantaggio è tutto dalla tua parte: sarai tu che potrai presentare Mr. Bingley alla tua amica».

«Impossibile, Mr. Bennet, impossibile, poiché non lo conosco; perché ti diverti a tormentarmi?»

«Apprezzo la tua prudenza. Infatti come ci si può arrischiare a dire di conoscere un uomo dopo appena quindici giorni che gli siamo stati presentati? Ma poiché, se non lo faremo noi, lo farà qualcun altro, e poiché, dopo tutto, anche Mrs. Long e le sue nipoti devono correre questo rischio, dal momento che essa giudicherà il nostro agire molto corretto, se non ti vuoi prestare tu, me ne incaricherò io».

Le ragazze rimasero di stucco e spalancarono gli occhi. Mrs. Bennet si accontentò di mormorare: «Sciocchezze, sciocchezze!».

«Che significa questa tua esclamazione? Vuoi dire che le presentazioni e la responsabilità che ne deriva, sono sciocchezze? Non posso essere d’accordo con te. Che ne dici tu, Mary, che sei la ragazza più riflessiva della famiglia, che leggi dei libroni e prendi anche degli appunti?».

Mary avrebbe voluto dire qualcosa di molto profondo, ma non sapeva come esprimerlo.

«Mentre Mary raccoglie le idee», continuò suo padre, «torniamo a Mr. Bingley».

«Sono stufa di Mr. Bingley!», esclamò la moglie.

«Mi dispiace. Ma perché non dirmelo prima? Se lo avessi saputo soltanto questa mattina, non sarei davvero andato da lui! È un peccato. Ma ormai che la cosa è fatta, non possiamo più evitarne la conoscenza».

Si era immaginato lo stupore con il quale sarebbero state accolte le sue parole; e la sorpresa di Mrs. Bennet sorpassò forse quella delle figlie, anche se, dopo il primo moto di gioia, si affrettò a dichiarare che, quanto a lei, non aveva mai dubitato che avrebbe voluto compiacerla.

«Come sei stato buono, Mr. Bennet! Ma ero certa che alla fine ti avrei persuaso. Sapevo che vuoi troppo bene alle tue figlie per trascurare una conoscenza simile. Come sono contenta! Pensare che ci sei andato fin da stamattina e non ne hai parlato che adesso!».

«E ora, Kitty, puoi tossire quanto vuoi», disse Mr. Bennet, lasciando la camera, per sottrarsi agli entusiasmi di sua moglie che minacciavano di soffocarlo.

«Che ottimo padre avete, ragazze mie», disse questa, appena la porta si chiuse. «Non so proprio come potrete ringraziarlo per la sua bontà; come me per la mia, del resto. Alla nostra età, non è affatto gradevole conoscere ogni giorno gente nuova, ma, per il vostro bene, si farebbe qualunque cosa. Lydia, amor mio, nonostante tu sia la più giovane, sono certa che Mr. Bingley ti inviterà per qualche ballo alla prossima festa».

«Oh!», disse Lydia sicura di sé, «non sto certo in pena per questo, perché, anche se sono la minore, sono la più alta».

Il resto della serata trascorse in piacevoli congetture: Mr. Bingley, non si sapeva quando, avrebbe certamente restituito la visita a Mr. Bennet. Anzi, fu addirittura deciso che sarebbe stato bene invitarlo a pranzo.