Or non è gran pistolenza la mia
Questo testo è incompleto. |
◄ | Avvegna ched i' paghi 'l tu' mirare | Maladetto e distrutto sia da Dio | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
III
Non può cessar d’amare colei, che lo disprezza.
Or non è gran pistolenza la mia,
ch’i’ non mi posso partir dad amare
quella, che m’odia e niente degnare
4vuol pur vedere, ond’i’passo la via?
E dammi tanta pena notte e dia,
che de l’angoscia mi fa si sudare,
che m’arde l’anima e niente non pare;
8certo non credo ch’altro ’nferno sia.
Assa’ potrebb’uom dirm’: — A nulla giova
Ch’ell’è di tale schiatta nata, ’ntendo,
11che tutte son di cosí mala pruova.
Ma, per ch’i’la trasamo, pur attendo
Ch’Amore alcuna cosa la rimova:
14ch’è si possente, che’l può far correndo.