Or che formo di pianto un ampio lago

Pier Francesco Paoli

Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura IV. La lettera Intestazione 2 agosto 2022 100% Da definire

Appena i passi entro le scole ho steso Vago de le sue glorie, il ciel ripose
Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Pier Francesco Paoli
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IV

LA LETTERA

     Or che formo di pianto un ampio lago
lunge da lei, che lunge anco innamora,
non acconsente un suo pensier ch’io mora,
un suo pensier del mio morir presago;
     e invece del suo volto amato e vago,
in cui bellezza angelica s’adora,
carta m’invia, perch’io la miri ogni ora,
che di lei che la scrisse è viva imago.
     La miro, e cangia il ciel meco tenore,
mentre con quei caratteri possenti,
fatto mago d’amor, scongiuro Amore.
     La miro e, rileggendo i dolci accenti,
con gli occhi entro quel nero asciutto umore
bevo la medicina a’ miei tormenti.