Operette morali (1918)/Storia del genere umano

Storia del genere umano

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Avvertenza bibliografica Dialogo d'Ercole e di Atlante
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STORIA DEL GENERE UMANO




Narrasi che tutti gli uomini che da principio popolarono la terra, fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo, e tutti bambini, e fossero nutricati1 dalle api, dalle capre e dalle colombe nel modo che i poeti favoleggiarono2 dell’educazione3 di Giove. 5E che la terra fosse molto più piccola che ora non è, quasi tutti i paesi piani, il cielo senza stelle, non fosse creato il mare, e apparisse nel mondo molto minore varietà e magnificenza che oggi4 non vi si scuopre. Ma nondimeno gli uomini compiacendosi insaziabilmente5 di riguardare e di considerare il cielo e la terra, maravigliandosene sopra modo6 e 10 riputando l’uno e l’altra bellissimi e, non che vasti, ma infiniti, così di grandezza come di maestà e di leggiadria; pascendosi oltre a ciò di lietissime speranze, e traendo da ciascun sentimento della loro vita incredibili diletti, crescevano con molto contento, e con poco meno che opinione7 di felicità. Così consumata dolcissimamente la fanciullezza e 15la prima adolescenza, e venuti in età più ferma, incominciarono a provare alcuna mutazione. Perciocché le speranze, che eglino fino8 [p. 2 modifica]a quel tempo erano andati rimettendo di giorno in giorno, non si riducendo ancora ad effetto, parve loro che meritassero poca fede; e contentarsi di quello che presentemente godessero, senza promettersi verun accrescimento di20 bene, non pareva loro di potere, massimamente che l’aspetto delle cose naturali e ciascuna parte della vita giornaliera, o per l’assuefazione o per essere diminuita nei loro animi quella prima vivacità, non riusciva loro di gran lunga cosí dilettevole e grata come a principio.9 Andavano per la terra visitando lontanissime contrade, poiché10 lo potevano fare25 agevolmente, per essere i luoghi piani, e non divisi da mari, né impediti da altre difficoltà; e dopo non molti anni, i più di loro si avvidero11 che la terra, ancorché grande, aveva termini certi, e non così larghi che fossero incomprensibili; e che tutti i luoghi di essa terra e tutti gli uomini, salvo leggerissime differenze, erano30 conformi gli uni agli altri. Per le quali cose cresceva la loro mala contentezza di modo che essi non erano ancora usciti della gioventú, che un espresso fastidio dell’esser loro gli aveva universalmente occupati. E di mano in mano nell’età virile, e maggiormente in sul declinare degli anni, convertita la sazietà in odio, alcuni vennero in sí fatta disperazione,12 che non 35sopportando la luce e lo spirito, che nel primo tempo avevano avuti in tanto amore, spontaneamente,13 quale in uno e quale in altro modo, se ne privarono.

Parve orrendo questo caso agli Dei, che da14 creature viventi la morte fosse preposta alla vita, e che questa [p. 3 modifica]medesima in alcun suo proprio soggetto, senza40 forza di necessità e senza altro concorso, fosse instrumento a disfarlo. Né si può facilmente dire quanto si maravigliassero che i loro doni fossero tenuti cosí vili ed abbominevoli,15 che altri dovesse con ogni sua forza spogliarseli e rigettarli; parendo loro aver posta nel mondo tanta bontà e vaghezza, e tali ordini e condizioni, che quella 45stanza avesse ad essere, non che tollerata, ma sommamente amata da qualsivoglia animale,16 e dagli uomini massimamente, il qual genere avevano formato con singolare studio a maravigliosa eccellenza.17 Ma nel medesimo tempo, oltre all’essere tocchi da non mediocre pietà di tanta miseria umana quanta manifestavasi18 dagli effetti, dubitavano eziandio che rinnovandosi e50 moltiplicandosi quei tristi esempi, la stirpe umana fra poca19 età, contro l’ordine dei fati, venisse a perire, e le cose fossero private di quella perfezione che risultava loro dal nostro genere, ed essi di quegli onori che ricevevano20 dagli uomini.

55Deliberato per tanto Giove di migliorare, poiché parea che si richiedesse,21 lo stato umano, e d’indirizzarlo alla felicità con maggiori sussidi, intendeva che gli uomini si querelavano principalmente che le cose non fossero immense di grandezza, né infinite di beltà, di perfezione e di varietà, come essi da prima avevano giudicato;22 anzi essere 60angustissime, tutte imperfette, e pressoché di una forma; e che dolendosi non solo dell’età provetta, ma della matura, e [p. 4 modifica]della medesima gioventù, e desiderando le dolcezze dei loro primi anni, pregavano ferventemente23 di essere tornati nella fanciullezza, e in quella perseverare tutta la loro vita. Della qual cosa non potea Giove soddisfarli, essendo contraria alle leggi universali della natura, ed a quegli uffici e quelle utilità che gli uomini dovevano, secondo l’intenzione e i decreti divini, esercitare e produrre. Né anche65 poteva comunicare la propria24 infinità colle creature mortali, né fare la materia infinita, né infinita la perfezione e la felicità delle cose e degli uomini. Ben gli parve conveniente di propagare i termini del creato, e di maggiormente adornarlo e distinguerlo: e preso questo consiglio,25 ringrandì la terra d’ogn’intorno, e v’infuse il mare, acciocché,70 interponendosi ai luoghi abitati, diversificasse la sembianza delle cose, e impedisse che i confini loro non potessero facilmente essere conosciuti dagli uomini, interrompendo i cammini, ed anche rappresentando agli occhi una viva similitudine dell’immensità. Nel qual tempo occuparono le nuove acque la terra Atlantide, non sola essa, ma insieme altri75 innumerabili e distesissimi tratti, benché di quella resti memoria speciale,26 sopravvissuta alla moltitudine dei secoli. Molti luoghi depresse, molti ricolmò suscitando i monti e le colline, cosperse la notte di stelle, rassottigliò e ripurgò la natura dell’aria, ed accrebbe il giorno di chiarezza e di luce, rinforzò e contemperò più diversamente27 che per80 l’addietro i colori del cielo e delle campagne, confuse le generazioni28 [p. 5 modifica]degli uomini in guisa che la vecchiezza degli uni concorresse in un medesimo tempo coll’altrui giovanezza e puerizia. E risolutosi di moltiplicare le apparenze di quell’infinito che gli uomini sommamente desideravano29 (dappoi che egli non li poteva compiacere della sostanza),85 e volendo favorire e pascere le coloro immaginazioni, dalla virtù delle quali principalmente comprendeva30 essere proceduta quella tanta beatitudine della loro fanciullezza; fra i molti espedienti che pose in opera (siccome31 fu quello del mare), creato l’eco, lo nascose nelle valli e nelle spelonche, e mise nelle selve uno strepito sordo e profondo,con un90 vasto ondeggiamento delle loro cime. Creò similmente il popolo de’32 sogni, e commise loro che ingannando sotto più forme il pensiero degli uomini, figurassero loro quella pienezza di non intelligibile felicità, che egli non vedeva modo a ridurre in atto, e quelle immagini perplesse e indeterminate,33 delle quali esso medesimo,se bene avrebbe voluto farlo,95 e gli uomini lo sospiravano ardentemente,34 non poteva produrre alcun esempio reale.

Fu per questi provvedimenti di Giove ricreato ed eretto l’animo degli uomini,35 e rintegrata in ciascuno di loro la grazia e la carità della vita, non altrimenti che l’opinione, il diletto e lo stupore della bellezza e dell’immensità delle cose terrene. E durò questo buono stato100 più lungamente che il primo, massime per la differenza del tempo introdotta da Giove nei nascimenti, sicché gli animi freddi e stanchi per l’esperienza delle cose, erano confortati vedendo il



[p. 1 modifica]Varianti

5-6 AMF della6 AMF picciola9AMF e considerare [p. 2 modifica] 20 A veruno26 M da’ F dai32 AMF uno33 nella età [p. 3 modifica] 40 F istrumento46 AM creatura animale47 M e meravigliosa48 A esser55 e indirizzarlo [p. 4 modifica] 64 AMF la intenzione70 A acciocché interponendosi81 AMF lo addietro [p. 5 modifica] 83 AMF quello86 AMF costoro89 AMF perciò fra i molti e vari97 AMF alcuno98 AMF la opinione103 AMF la esperienza



Note

  1. tempo, e fossero nutri(cati)
  2. che di poi — favoleggiarono i poeti
  3. del nutrimento di Giove
  4. che ogg(i)
  5. rallegrandosi sommamente
  6. sommame(nte)
  7. poco manco che persuasione
  8. che fino
  9. da principio
  10. contrade, che
  11. s’avvidero
  12. in tanta disperazione
  13. sí cari spontaneamente
  14. orrendo agli Dei questo caso che pur da
  15. abbominevoli, parendo
  16. qualsivoglia creatura
  17. mirabile eccellenza fra tutti gli altri
  18. quanta appariva
  19. in poca
  20. che riportavano [che s’aveano proposto di riportare]
  21. pareva si richiedesse
  22. giudicato, e che dolendosi
  23. ardentemente
  24. la sua propria
  25. fatta questa risoluzione
  26. speciale per tradizione degli ultimi genitori
  27. e temperò in diverse guise i colori
  28. luce, confuse
  29. dappoi che
  30. le loro — delle quali comprendeva
  31. come
  32. dei
  33. immagini indeterminate
  34. caldamente
  35. de’ mortali