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a quel tempo erano andati rimettendo di giorno in giorno, non si riducendo ancora ad effetto, parve loro che meritassero poca fede; e contentarsi di quello che presentemente godessero, senza promettersi verun accrescimento di20 bene, non pareva loro di potere, massimamente che l’aspetto delle cose naturali e ciascuna parte della vita giornaliera, o per l’assuefazione o per essere diminuita nei loro animi quella prima vivacità, non riusciva loro di gran lunga cosí dilettevole e grata come a principio.1 Andavano per la terra visitando lontanissime contrade, poiché2 lo potevano fare25 agevolmente, per essere i luoghi piani, e non divisi da mari, né impediti da altre difficoltà; e dopo non molti anni, i più di loro si avvidero3 che la terra, ancorché grande, aveva termini certi, e non così larghi che fossero incomprensibili; e che tutti i luoghi di essa terra e tutti gli uomini, salvo leggerissime differenze, erano30 conformi gli uni agli altri. Per le quali cose cresceva la loro mala contentezza di modo che essi non erano ancora usciti della gioventú, che un espresso fastidio dell’esser loro gli aveva universalmente occupati. E di mano in mano nell’età virile, e maggiormente in sul declinare degli anni, convertita la sazietà in odio, alcuni vennero in sí fatta disperazione,4 che non 35sopportando la luce e lo spirito, che nel primo tempo avevano avuti in tanto amore, spontaneamente,5 quale in uno e quale in altro modo, se ne privarono.
Parve orrendo questo caso agli Dei, che da6 creature viventi la morte fosse preposta alla vita, e che questa
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