Opere minori (Ariosto)/Rime varie/Sonetto XXVIII

Sonetto XXVIII

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Sonetto XXVIII.


     Se senza fin son le cagion ch’io v’ami
E sempre di voi pensi e in voi sospiri,
Come volete, oimè! ch’io mi ritiri,
4E senza fin d’esser con voi non brami?
     Son la fronte, le ciglia e quei legami
Del mio côr, aurei crini, e quei zaffiri
De’ be’ vostri occhi, e lor soavi giri,
8Donna, per trarmi a voi tutti esca ed ami.
     Son di coralli, perle, avorio e latte,
Di che fùr labbra, denti, seno e gola,
11Alle forme degli Angeli ritratte;
     Son del gir, dello star, d’ogni parola,
D’ogni sguardo soave, in somma, fatte
14Le reti, onde a intricarsi il mio côr vola.