Opere minori (Ariosto)/Rime varie/Sonetto XII
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Ludovico Ariosto - Opere minori (1857)
Sonetto XII
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Sonetto XII.
Altri loderà il viso, altri le chiome
Della sua donna, altri l’avorio bianco
Onde formò natura il petto e ’l fianco;
4Altri darà a’ begli occhi eterno nome.
Me non bellezza corruttibil,1 come
Un ingegno divino, ha mosso unquanco;
Un animo così libero e franco,
8Come non senta le corporee some;
Una chiara eloquenza che deriva
Da un fonte di sapere; una onestade
11Di cortesi atti, e leggiadría non schiva.
Chè s’in me fosse l’arte alla bontade
Della materia ugual, ne farei viva
14Statua che durería più d’una etade.
Note
- ↑ I manoscritti del Barotti: «Me non mortal, fragil bellezza;» e nel v. 12: «E se l’opra mia fosse alla ec.»