Opere drammatiche e poesie varie (Maffei)/Nota

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Opere drammatiche e poesie varie

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NOTA

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I

Ci sono pervenuti due manoscritti autografi della Merope: l’uno dei quali è ora nella Biblioteca Comunale di Verona, l’altro nella Marciana di Venezia, segn. Ital., IX, n. 116.

Il ms. veronese riporta il testo, quale fu recitato primamente sulle scene di Modena il 12 giugno 17131 e tosto dato alle stampe, prima in quella stessa cittá presso il Capponi e poi due volte a Venezia presso il Tommasini (1714), ma accoglie anche molte delle correzioni che il poeta vi apportò via via e che apparvero nelle edizioni successive. Non cosí il ms. della Marciana. Ma in complesso questi due autografi, al pari di quelli d’altre opere del Maffei, che numerosi si posseggono, servono soltanto a fissare la pronunzia e la grafia preferite dal nostro poeta. Per il testo, assoggettato a continui mutamenti, vai meglio ricorrere a speciali edizioni del tempo, che giá i contemporanei provvidero a raffrontare criticamente, per la grande fortuna di cui godette la tragedia maffeiana in tutto il secolo2. E dovendosi qui pubblicare [p. 402 modifica] i! testo definitivo, questo si è desunto dalle edizioni curate dall’autore o almeno condotte dietro suo consiglio. Fra queste è degnissima di fede una apparsa in Verona nel 1745 coi tipi del Ramanzini, corredata tra l’altro da annotazioni dell’autore, e da una risposta del Voltaire, alla quale ebbero mente il Bassaglia ristampando la Merope a Venezia due anni dopo e l’Andreoni nel 1752, cavandone una edizione in Verona (dunque sotto gli occhi dell’autore) nei due volumi delle Poesie volgari e latine di Scipione Maffei. E la dovuta importanza fu data anche all’edizione eseguita nel 1796 dalla stamperia Giuliari, che venne preparata giovandosi di un esemplare della veronese del 1745 postillato dal Maffei. Di minor conto è quella che trovasi nelle Opere (complete, in ventun volumi) pubblicate dal Cinti a Venezia nel 1790. Dell’altre edizioni della Merope non vogliamo far qui cenno, che dovremmo ricopiare la Bibliografia Maffeiana edita da F. Doro negli Studi Maffeiani (Torino, Bocca, 1909); aggiungendovi soltanto l’edizione uscita nel 1735 e ricordata da G. Hartmann nell’opera Merope im italienischen und französischen Drama (Erlangen und Leipzig, 1892). Altra edizione importante, per note bibliografiche e per studio di varianti, è quella edita in «Bibliotheca romanica» (n. 108; Strasburgo), che segue fedelmente il testo dell’edizione veronese del 1745.

II-IV

1. — Le Cerimonie uscirono anonime in Venezia coi tipi del Viezzieri nel 1728, furono ristampate a Bologna da Lelio Della Volpe nel 1729 e l’anno dopo a Verona dal Tumermani. A Verona furono edite tra le Poesie volgari e latine dall’Andreoni nel 1757; e questa edizione si è qui seguita, senza per altro dimenticare le precedenti.

2. — La commedia Il Raguet uscí anonima primamente a Venezia presso il Coleti nel 1747; il Tumermani la ristampò a Verona nel 1747 e l’Andreoni nel 1752. Queste edizioni non presentano varianti.

3. — La Fida Ninfa. Costruito a Verona il Teatro Filarmonico (1715-1729) si volle aprirlo con uno spettacolo nuovo e magnifico d’opera in musica. Impresario fu lo stesso Maffei; e, vinte le difficoltà opposte dagli Inquisitori veneziani, il suo melodramma fu [p. 403 modifica] rappresentato come spettacolo d’apertura, il 6 gennaio 1732, con musica di Antonio Vivaldi. Ma giá ne era uscita un’edizione nel 1730, con questo titolo: Il Teatro, cioè la Tragedia la Commedia e il Drama, non piú stampate, presso il Tumermani in Verona; lo ristamparono il Vallarsi nel 1732 e l’Andreoni nel 1752. Nella nostra edizione si pose mente soprattutto a quest’ultima ristampa, fatta in Verona ancora vivente il poeta. (Cfr. G. Biadego, Per Scipione Maffei, Verona, 1904).

V

Poesie varie (cfr. P. Rossi, Le liriche di Scipione Maffei, in Studi maffeiani cit.).

1. — Il Genetliaco per la nascita del principe di Piemonte, uscí due volte in Roma nel 1699 coi tipi di D. A. Ercole e le annotazioni dell’abate Gualtieri; poi fu ristampato dal Coleti nel 1718 e dall’Andreoni nel 1752. (Quest’ultima edizione contiene maggior numero di poesie che non Rime e Prose edite a Venezia dal Coleti nel 1718).

2-4. — La canzone Per la morte del principe elettorale di Baviera fu composta sulla fine del 1700 in Verona, fu ripubblicata dal Coleti tra le Rime e Prose in Venezia nel 1718, in Verona dal Ramanzini nel 1745 insieme con la Merope, e in questa cittá dall’Andreoni nel 1752. Non vi sono varianti. Cosí dicasi per le canzoni: Per la venuta a Roma della regina di Polonia nel 1699; Nell’anno 1700 poco prima della morte del re di Spagna.

5. — La canzone in lode di Filippo V fu edita per la prima volta a p. 69 della Raccolta di componimenti dedicati a quel re, curata da B. Malda d’Avitabile (Napoli, Perrino, 1706); fu riprodotta, al solito, dal Coleti e dall’Andreoni.

6-7. — Ne la prima radunanza de la Colonia Arcadica Veronese tenuta nell’agosto 1705, il Maffei lesse la canzone Chi da le umili e il sonetto seguente. Furono editi dapprima ne «La prima radunanza d’Arcadia Veronese», Cervia, 1705; poi dal Coleti, Venezia, 1718; dall’Andreoni, Verona, 1752: senza varianti. (Cfr. A. Spagnolo, L’arcadia veronese, Roma, 1906).

8. — La canzone Per le nozze del duca di Parma Antonio I con la principessa d’Este pubblicata dall’Andreoni nel 1752, fu composta primamente «Per le nozze del Sign. Co. Alessandro [p. 404 modifica] Bevilaqua con la Sign. Ca. Margherita Negroioni», Verona, 1745. Naturalmente subi notevoli modificazioni.

9-26. — Le poesie — anzi i sonetti — d’argomento amoroso furono in gran parte edite dal Coleti e dall’Andreoni senza varianti, e sono qui pubblicati nell’ordine che ad esse diede con ogni probabilitá in quell’edizioni lo stesso autore; alcune altre ne pubblicò il Rossi nella cit. monografia. La seconda Canzonetta a tavola (n. 25) fu pubblicata invece da Giosuè Carducci ( Opere, XII, pp. 190-192). Era inedito sinora il sonetto «Fra queste solitarie, erme foreste» (n. 21). Moltissime altre poesie del Mafifei si trovano inedite in alcuni manoscritti autografi della Biblioteca Comunale di Porli (n. 35), dell’Universitaria di Pavia (n. 156), della Trivulziana di Milano (cod. mise. 162), e della Capitolare di Verona; ma non meritano di essere stampate, per quanto si possa essere indulgenti con le prime opere poetiche d’un grande erudito.

VI

Il primo canto della Iliade d’Omero, tradotto in versi italiani (Londra, Brindley, 1736) è la prima edizione della iniziata ma non compiuta traduzione dell’Iliade. Fu riprodotto nel t. I, p. 309 sgg. delle Osservazioni letterarie (1738), poi nelle Traduzioni poetiche (Verona, Stamperia del Seminario, 1746). Nel 1749 coi tipi del Ramanzini apparvero Li due primi canti dell’Iliade e li due primi dell’Eneide; nelle Poesie volgari e latine edite dall’Andreoni in Verona nel 1752 fu pubblicata la traduzione dei primi tre canti. Qui si sono pubblicati i quattro primi canti di sull’autografo posseduto dalla Capitolare di Verona; di che devo ringraziare il compianto bibliotecario don Antonio Spagnolo3.

  1. Cfr. G. Biadego, Una prima rappresentazione, nel vol. Da libri e manoscritti (spigolature), (Verona, Münster, 1883), pp. 3-19.
  2. Vedi La Merope, tragedia del signor marchese Scipione Maffei, giusta la prima edizione di Modena del 1713 e quella di Venezia del 1747, con le varie lezioni tratte dalle due ultime edizioni di Verona, e con alcune operette nelle quali si critica, si difende e si illustra, compilate e raccolte da V. Cavallucci (Livorno, Santini, 1763). Per una lettera supplementare del Cavallucci cfr. il volume di Studi storici e letterari edito nel 1901 dal R. Liceo «A. Mariotti» di Perugia, a p. 141. E inoltre son da consultare: la Rassegna di studi maffeiani di B. Cotronei nel Giornale storico della letteratura italiana, a. XI, vol. 22, p. 236; E. Bouvy, La «Mèrope» de Maffei en Franse et la «Mèrope» de Voltaire en Italie (notes bibliographiques), in Bullettin italien, t. II, 1902, p. 72; T. Copelli, Il teatro di Scipione Maffei (Parma, Battei, 1907). Per i rapporti fra il Voltaire e il Maffei, a proposito della Merope, cfr. C. Garibotto, Voltaire e Scipione Maffei «La Rassegna», a. XXXIV, n. 4-5.
  3. Non avendo il dott. Avena potuto attendere alla stampa di questo volume da lui preparato, la cura dell’edizione rimase alla Direzione degli «Scrittori d’Italia». La nota bibliografica fu riveduta rial dott. Celestino Garibotto.

    [S. C.]