Opere di scultura e di plastica di Antonio Canova/XXIII

XXIII

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MONUMENTO

DI

VITTORIO ALFIERI




basso rilievo in marmo


XXIII.

Onorare con calda ed inspirata voce, e più ancora con splendidi Monumenti e grandiosi, la dolce memoria d’un caro oggetto estinto, e vederlo, e parlargli quasi foss’egli presente ed ascoltante, fu in ogni tempo il più nobile sfogo, la più cara illusione delle anime appassionate ed elette, sia che l’amato oggetto raffigurassero da fosca orrida nube avviluppato per sempre e nascosto, o da leggerissimo e trasparente velo per breve tempo soltanto da esse separato e lontano. L’egregia Contessa d’Albany ebbe, nel dolore di perdere nel Conte Alfieri un prezioso amico, il dolce conforto di poter con nuovo titolo d’onore tramandarne alla posterità la memoria, facendogli inalzare un Monumento dall’immortale Canova. Deh! possano questi preziosi, ed alla Patria sì [p. 68 modifica]cari nomi di Alfieri e di Canova riuniti per sempre, e dal tempo distruttore rispettati, sostenere, ed attestare alla più tarda posterità la gloria e lo splendore d’Italia!

Semplice e grandioso, come lo spirito di colui di cui vuol celebrare il nome, immaginò Canova questo Mausoleo, composto di un gran Sarcofago, ai quattro lati del di cui coperchio sormontano altrettante maschere sceniche antiche, simbolo delle arti ad Alfieri particolarmente care. Nel mezzo del Sarcofago lo Scultore, interprete giusto dei nostri voti, scolpì a medaglione il busto d’Alfieri, e v’impresse nel volto pieno di vita il fuoco tutto di cui ardea sempre la grande anima sua. Intorno al busto si legge: vict. alferius . ast. In piedi, in faccia allo spettatore, ed appoggiando il gomito destro al sepolcro, ed alla destra mano la guancia, vi pose una donna colossale, turrita, nobilissima nell’aspetto, d’ampie e regali vesti riccamente coperta, e piangente. Essa è l’Italia, che piange il figlio suo, e lo piange sì, che di quelle lagrime pur anderebbe superbo quello stesso spirito altero, che a lagrimare la sforza. Nel basamento del sepolcro vi sta scolpita una Cetra, e sotto ad essa la seguente iscrizione: vict. alferio . astensi . aloysia . e . stolbergis . albaniae . comitissa. Questo bel Monumento, che il valore di due uomini sì straordinarj ricorda ad un tempo, verrà posto in Firenze nella chiesa di Santa Croce, ove molti dei migliori Ingegni [p. 69 modifica]d’Italia o con fredda spoglia vi giacciono, o con onorato Mausoleo vengono ricordati.

Possa questo Tempio, sublime Monumento dell’Italiana gloria, atterrire il pensiero sacrilego, arrestare la colpevole mano che osasse mai portarvi distruzione od offesa; e possano le ceneri d’Alfieri godere di quella lunga pace di cui non godette egli mai nel mondo; troppo bollente, ed intollerante troppo essendo la sublime anima sua.