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cari nomi di Alfieri e di Canova riuniti per sempre, e dal tempo distruttore rispettati, sostenere, ed attestare alla più tarda posterità la gloria e lo splendore d’Italia!

Semplice e grandioso, come lo spirito di colui di cui vuol celebrare il nome, immaginò Canova questo Mausoleo, composto di un gran Sarcofago, ai quattro lati del di cui coperchio sormontano altrettante maschere sceniche antiche, simbolo delle arti ad Alfieri particolarmente care. Nel mezzo del Sarcofago lo Scultore, interprete giusto dei nostri voti, scolpì a medaglione il busto d’Alfieri, e v’impresse nel volto pieno di vita il fuoco tutto di cui ardea sempre la grande anima sua. Intorno al busto si legge: vict. alferius . ast. In piedi, in faccia allo spettatore, ed appoggiando il gomito destro al sepolcro, ed alla destra mano la guancia, vi pose una donna colossale, turrita, nobilissima nell’aspetto, d’ampie e regali vesti riccamente coperta, e piangente. Essa è l’Italia, che piange il figlio suo, e lo piange sì, che di quelle lagrime pur anderebbe superbo quello stesso spirito altero, che a lagrimare la sforza. Nel basamento del sepolcro vi sta scolpita una Cetra, e sotto ad essa la seguente iscrizione: vict. alferio . astensi . aloysia . e . stolbergis . albaniae . comitissa. Questo bel Monumento, che il valore di due uomini sì straordinarj ricorda ad un tempo, verrà posto in Firenze nella chiesa di Santa Croce, ove molti dei migliori Ingegni