Opere complete di Carlo Goldoni - Volume I/Prefazioni dell'edizione Pasquali/Tomo IV
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L’AUTORE
A CHI LEGGE.
(Tomo IV)
Rimini fu la città, in cui dovetti due anni divertirmi assai magramente col Barbara Celarent Darij Ferio Baralipton, e tanto piacere io ne aveva, che sopraggiuntomi colà il vajuolo, mi parve una delizia a fronte del Blichtri e dell’ente di ragione. Due mesi ch’io stetti in casa, gl’impiegai saporitamente nella lettura di Plauto, in cui coll’ajuto de’ buoni comentatori trovai tanta buona Filosofia da saziare ogni umano intelletto, e da farmi ridere sempre più delle sottilissime argomentazioni, S’io fossi stato in Perugia, dove era prima, s’io fossi stato tuttavia con mio Padre, che aveva per me tutta la ragionevole condiscendenza, avrei troncato assai presto non lo studio, ma il metodo di studiare. Per mia sventura mi trovava soggetto a persone, che si faceano una legge di tiranneggiare il mio spirito. L’amor grandissimo, che avea mia Madre per me, la rese afflittissima dappoi che io partii da Venezia, per istare vicino al mio Genitore, che esercitava in Perugia la medicina. Ciò che non potè l’amor del Marito, ottenne quello del Figlio; spiantò ella la casa Dominicale in Venezia, e venne colà a raggiugnerci, unita a una sua Sorella ancor nubile ed a Giovanni, mio Fratello minore. Fu poi inquietissima in quel soggiorno; l’aria le facea male; il paese non le piaceva; le Donne per lo più non sanno vivere fuori del lor paese; persuase mio Padre a partire; passammo per Rimini, e colà un buon amico e buon compatriota persuase mio Padre a lasciar me in educazione a terminare i miei studj. Partirono i miei Genitori col resto della Famiglia. Giunsero a Chiozza; colà mio Padre trovò ch’era suo interesse il fermarsi ad esercitar la sua professione, ed io stetti a Rimini per due anni a studiare la deliziosa Filosofia. Giovommi se non altro un simile studio a imparare a vincer me stesso, ad assoggettare l’inclinazione al dovere, e procurai con ogni sforzo di comparire alla meglio, difendendo in pubblico alcune Tesi, delle quali io era pochissimo persuaso.