Opere (Lorenzo de' Medici)/XV. Canzoni a ballo/Canzone XV.
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xv
Non so che altro paradiso sia,
quando amor fussi sanza gelosia.
Quando amor fussi sanza alcun sospetto,
lieta saria la vita degli amanti,
e ’l cor pien di dolcezza e di diletto
da non aver invidia in cielo a’ santi.
Ma, lasso a me, cagion di quanti pianti
è questa maladetta gelosia!
Troppo sarebbe il cor contento e lieto,
poi ch’Amor fa contenta ogni mia voglia;
ma parmi tuttavia mi vegga drieto
un che ’l mio ben mi furi, e per sé il toglia:
questo pensiero il cor mi priva e spoglia
d’ogni dolcezza: ah trista gelosia!
Ma io ho tanta fede, o signor mio,
nella tua gentilezza, o fedel core,
che questo caccia ogni sospetto rio,
e so che fia eterno il nostro amore:
degno me ne facesti, o car signore,
ond’io non ho sospetto o gelosia.
Tu non mi amasti per farmi morire;
tu hai sí gentil cor, però non puoi
il fedel servo tuo giamai tradire,
e farlo disperar so che non vuoi.
Il tuo bel viso par mi voglia dire
ch’io viva lieto e sanza gelosia.