Opere (Lorenzo de' Medici)/XV. Canzoni a ballo/Canzone X.
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x
Io priego Iddio che tutti i ma’ parlanti
facci star sempre in gran dolori e pianti.
E priego voi, o gentil donne e belle,
che non facciate stima di parole;
però che chi tien conto di novelle,
d’ogni piacer privare alfin si suole;
onestamente e liete star si vuole,
vivere in gioie ed in piaceri e in canti.
Deh! lasciam dire a chi vorrá mal dire,
e non guardiamo al lor tristo parlare:
allegre si vuol vivere e morire,
mentre che in giovinezza abbiamo a stare;
e chi vorrá di noi mal favellare,
il cor per troppa invidia se gli schianti.
Canzona, truova ciascheduno amante
e le donne leggiadre alte e gentile:
ricorda lor che ciascun sia costante
al suo amor coll’animo virile;
perché il temer parole è cosa vile,
né fu usanza mai de’ veri amanti.