Oh Dio, che dolci guerre ed aspre paci
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Questo testo fa parte della raccolta Bartolomeo Dotti
III
AMANTIUM IRAE
Oh Dio, che dolci guerre ed aspre paci
ebbi con Filli! E l’una e l’altro sordo
giá da le strida, in qualche bacio ingordo
punto facean le nostre lingue audaci.
Pareano i labri, al disfidar mordaci,
replicarsi tra lor: — Tu mordi, io mordo; —
ma stanchi poi con volontario accordo,
ai morsi patteggiar pausa di baci.
Armati risorgean d’ire moleste,
ma succedean fra lor, giunti a le strette,
segni di pace a le minacce infeste.
Cosí ’l mar, cosí ’l ciel talor permette
le perle scintillar fra le tempeste,
le gioie sfavillar fra le saette.