Angelica mia voce, indarno ormai
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II
DI LÁ DAL MURO
Angelica mia voce, indarno ormai
un muro a le tue gorghe argine fassi,
ché giá, mentre scoccando al ciel le vai,
di dolcissima gioia il sen mi passi.
Come un tenero sen non passerai,
se le dure pareti anco trapassi?
Stupisco ben come tu possa mai
con sí gran tenerezza uscir dai sassi.
Ah, credi a me! Dal tuo confin sicura
non esci tu; ché amor robusto e forte
di lasciartimi al cor confitta ei giura.
Ma giuro bene anch’io che se ti porte
coi canti a vïolar tu le mie mura,
coi baci vo’ sforzar io le tue porte.