Odi e inni/Inni/Alle batterie siciliane
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ALLE BATTERIE SICILIANE
Oh! fuoco di folgori! schianto
di turbini! morte
3di cento e di cento e di cento!
Singulti di sangue! ruggiti di pianto!
spavento
6d’abisso!... Tu solo qui, forte?
Nell’alto, nell’alto, nell’alto,
sul sangue che pesti,
9tra un morto ed un rantolo, in mezzo
le grida e le salve, la fuga e l’assalto,
sul pezzo,
12tu solo, tu ultimo, resti!
Col cuore che t’esce dal petto,
col cuore che sbalza e ti fugge
15in avanti e ti freme
là in mezzo, tu stringi il moschetto
contro un uragano... che rugge
18insieme! insieme! insieme! insieme!
Poc’anzi... Silenzio! si marcia
su Enda-Chidane.
21Nell’ombra dei monti va bruna
la schiera. L’azzurro del cielo si squarcia.
La luna
24risplende su l’ambe lontane.
Su su, tra gli abissi e le grotte,
le quattro brigate!
27D’un pallido scroscio di piedi,
d’un palpito immenso risuona la notte.
Tu credi,
30pastore, a fragore d’acquate.
Serpeggia su tetri burroni
la fila dei muli tra i massi
33del fosco Belah:
scintillano a tratti i cannoni,
tentennano i cofani ai passi:
36si va! si va! si va! si va!
I monti son irti di guglie,
piramidi, coni:
39son chiuse da doccie le valli.
Avanti! Quei punti là, neri... Pattuglie?
sciacalli?
42Quei gridi... Nemici? leoni?
Dal cielo che fulgido guarda
quel muto brusìo,
45la Croce del Sud a te brilla...
Oh! non a tua madre che forse con tarda
pupilla
48tra gli astri va in cerca di Dio!
Avanti sui neri burroni!
Quaggiù, tutto ignoto: ed ignote
51le stelle lassù!
Scintillano a tratti i cannoni,
tentennan gli affusti e le ruote:
54mai più! mai più! mai più! mai più!
Su l’alba... In batteria!... Lunge,
negli echi d’Entsàs,
57la salva dei Vètterli tuona.
E il Primo, è Turitto, Turitto che giunge,
che suona
60la sveglia nel campo dei Ras.
Ma... Per sezione!... Confuso
s’arretra, s’appressa,
63discende Turitto dal balzo.
Dall’irta zeriba, dal vigile chiuso,
di sbalzo,
66ritorna ruggendo l’ambessa.
Ritorna l’ambessa ferito,
ruggendo, e sul grosso ripara
69con ululo roco...
Sui monti un sussulto infinito
nereggia di Galla e d’Amhara...
72da destra, foco!... foco!... foco!...
Cannoni, cannoni del monte,
cannoni che il piombo
75scagliate da sopra le nubi,
da picchi dond’aquile s’alzano pronte
con subito
78strillo e con subito rombo;
se i lampi la luce, se i tuoni
la voce, se il mai
81le roccie, se il sempre i torrenti
vi diedero, e l’impeto avete, o cannoni,
dei venti,
84la rigidità de’ ghiacciai;
mitraglia!... Oh!...Che grida la tromba?
alt! Ascari, alt! Fascia gialla,
87alt!... Nembo che spazza
via tutto, un galoppo rimbomba,
s’approssima il grido dei Galla:
90ammazza! ammazza! ammazza! ammazza!
Oh! fuoco di folgori! schianto
di turbini! morte
93di cento e di cento e di cento!
Singulti di sangue! ruggiti di pianto!
spavento
96d’abisso!... Tu solo qui, forte?
Qui, solo, artigliere. Qui, donde
già fosti divelta
99tu, giovane vita. Qui. Salve!
Non odi qui, vinto, tra suono di ronde
e di salve
102le donne trillare l’hellelta.
Non odi qui l’urlo di guerra;
qui l’orda dei Galla non vedi
105che viene e t’infrange.
No, reduce! questa è la terra
tua, questo è il tuo mare, ch’ai piedi
108tuoi batte e plaude e canta e piange.
Nell’alto! nell’alto! nell’alto!
rimani qui, forte,
111tra un morto ed un rantolo, in mezzo
le grida e le salve, la fuga e l’assalto,
sul pezzo
114ch’hai tratto con te nella morte,
ch’è salvo, ch’è nostro!... Non quelle
son ambe, di fronte;
117ma è la montagna tua bruna:
le pendono sopra le note tue stelle;
la luna
120risplende sul grande Aspromonte.
Italia fu primo quel lido.
Dal lido che in faccia ti appare,
123l’Italia si noma.
È sacro quel monte, ed un grido
ne suona tra l’ansia del mare...
126a Roma! a Roma! a Roma! a Roma!