Odi (Anacreonte)/Ode XXXVII
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SOPRA LA PRIMAVERA.
I dì già riedono
Di primavera;
3Già delle Grazie
L’amica schiera
Di rose vergini
6S’infiora il sen.
Di Noto e Borea
Tace lo sdegno;
9Divenne placido
L’equoreo regno
All’aure tepide
12D’un bel seren.
Ecco già l’anitra
Nell’acque a nuoto,
15Le grù già vengono
Da ciel remoto,
Or che la gelida
18Stagion fuggì.
Con lei le nuvole
Fero viaggio,
21Sembra più lucido
Del Sole il raggio,
E a noi risplendono
24Più chiari i dì.
Mira, del provvido
Stanco bifolco
27Come germogliano
Nel bruno solco
La speme e il premio
30Del suo sudor.
Tutto già smaltano
L’erbe il terreno;
33L’arbor di Pallade
Già grave e pieno,
È del suo nobile
36Raro tesor.
Di nuovi grappoli,
Di nuove fronde,
39S’ornan le fertili
Viti feconde,
Che a noi poi versano
42L’umor gentil.
Le piante e gli alberi
Fioriscon tutti,
45Su’ rami spuntano
Co’ fiori i frutti,
Mercè del giovane
48Ridente april.