Odi (Anacreonte)/Ode XXII
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Ode XXII
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A BATILLO.
Di quest’albero, che ingombra
Tanto Ciel co’ rami suoi,
Qui Batillo assiso all’ombra
4Vieni meco a riposar.
Meco vieni, e ascolta il grato
Susurrar del venticello,
Or che vien col dolce fiato
8Queste frondi ad agitar.
Mormorar fra sponda e sponda
Odi il garrulo ruscello,
Ve’ la fresca e limpid’onda,
12Che il tuo labbro invita a ber.
Come stanco dal viaggio,
Come giunto in sì bel loco,
Questa fonte e questo faggio
16Può lasciare il passeggier?