O tu, che pigni in due parete azzuro
Questo testo è incompleto. |
◄ | Mostrasi chiaro, per divin giudizio | Niccolò, io vero amico te conseglio | ► |
Questo testo fa parte della raccolta XXII. Ser Cecco Nuccoli
XVII
Ad un tale, ammonendolo che il mal acquistato non dá frutto.
O tu, che pigni in due parete azzuro,
e váice mettend’òr senza mordente,
e l’una fáite in vista si lucente,
4ch’en l’altra si doventa buio e scuro:
e giá non pense nel tempo futuro,
né co’ al Signor despiace ei fraudolente?
né ancor non guardi che dina la gente,
8veggendose in palese quisto furo?
Ma sappi ch’io non so’sordo né muto,
ch’io non conosca le parole false,
11che ne la vista mi parver si salse,
odendo dimandar si gran trebuto.
Chi partir crede quel del suo fratello,
14el suo veggia partir con lo coltello.