O Violetta bella, che ti stai
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XIX.
O Violetta bella, che ti stai
Tra foglia e foglia infra la molle erbetta,
E il suol d’odori e l’aere empiendo vai,
Vaga gentil vezzosa violetta;
5Sul margo a un sì bel rivo io so che fai:
Sorta è già l’Alba, il Sol da te s’aspetta,
Ma non già quel che in Cielo, il carro affretta;
L’altro mio Sol, che il Sol vince d’assai.
Deh! quand’egli verrà, cortese fiore,
10Digli, che tante stille onde se’ pieno,
Non son dell’Alba ma del mio dolore.
E se fia che ti colga, e ponga in seno,
Scendi alla manca parte, e digli al core:
Tirsi aspetta pietade o morte almeno.