Novellette ed esempi morali (Bernardino da Siena)/La vita dell'uomo
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LA VITA DELL’UOMO
La mattina, dice, sai. Che ti significa la mattina? Significati la puerizia, la quale è come un’erba tenaruccia, quanto tu se’ fanciullo. O fanciugli, voi avete quello che non hanno e’ vecchi: cosí dico a voi, giovani e vecchi: sapiate che mai voi non potete tornare adietro; se se’ vecchio, mai non tornarai giovano. Cosí dico a te, donna: mai non tornarai fanciulla, che tu sia bella, leggiera, gagliarda, come tu già fusti. Se tu se’ vissuta male, tu ti potrai bene amendare di tornare adietro del mal fare; ma de l’età mai non tornarai tu addietro. Quando tu giogni colà in su’ diciotto anni, allora tu se’ gagliardo, fresco, giocondo, allegro, e quello si chiama el fiore de la tua età, e durati insino a trenta anni. Tutto il tempo che tu stai in questa vita, non è piú bello e giocondo che quello; e però il chiama David el fiore. Passati e’ trent’anni, e elli comincia a venire el vèsparo, che è in su l’età di quaranta anni, e vengogli cotali imbasciadori, misser Canuto, e anco dell’altre imbasciate. Induret et arescat. Passa e’ quaranta e giògne a sessanta anni, e egli comincia a diventare piccolino e ripiegato: egli comincia avere gli occhi cipicchiosi, cogli occhi sciarpellati; egli va chinato col capo verso terra; elli diventa sordo, non vede ben lume: elli diventa sdentato. Giògne a’ settanta e agli ottanta anni, e egli comincia a tremare e rimenare el capo, e fa cosí. E ègli detto: “Come hai fatto ben niuno?” E egli rimena il capo cosí, e dice con quelli cenni di no. “E farai mai bene?” Anco ti risponde col cenno a quel medesimo modo. Se è ben vissuto, e gli è detto. “Hai dato cattivo esemplo di te?” Elli risponde a quel modo, e dice di no. “Hai voglia di far male niuno?” Anco dice di no. Se è stato cattivo, gli è detto: “Sarai mai buono?” E elli mena el capo e dice di no. Infine dimandalo di ciò che tu vuoi, elli dice che non farà mai bene e non sarà mai buono. “Se’ ben vissuto?” “No.” E cosí morrai. Èlli dato el bichiere col vino, e egli el piglia, e gli triema la mano, e mezzo si versa prima che sel possa pònare a la bocca, e poi che elli se l’ha posto a bocca, comincia a bere e càdevegli dentro la bava. Cosí quando ha la minestra, quando si mette el pane in bocca, per lo tremare tutto s’embratta la bocca e ’l mento. Quando uno gli parla e elli sia sordo, sta come uno sbalordito. Tu el dimandi d’una cosa e elli ti risponde a un’altra; e cosí viene a la sua fine, e come è vissuto, cosí si muore. Se è ben vissuto, va bene: se è mal vissuto, va male; e se ha avuto male di qua, e egli avrà anco male e peggio di là. E se elli è stato malagevole, cattivo, scorretto, e non temuto Iddio, non è voluto vedere né da’ suo’ parenti né da’ cognoscenti: da niuno non è voluto vedere, a ognuno rincresce. Cosí, simile gli adiverà di là: non sarà né Dio né santi che n’abbi compassione; e per questo elli viene a pèrdare tanto bene, quanto poteva avere se fusse ben vissuto: e cosí capita l’anima sua a casa maladetta. Se è ben vissuto, dato buoni costumi, temuto Iddio, comportato in pace le tribulazioni, non rottosi mai per impazienza, passa di là e ogni santo è pietoso di lui, e con festa e con letizia è ricevuto da Dio e da tutta la Gloria.