Novelle (Sercambi)/Novella CXIII

Novella CXIII

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CXIII


L>a piacevole novella ditta rallegrò molto la brigata, pensando sopra trovare giudici che con ragione e discrezione le sentenzie diano. E con tale ragionamento giunseno a Ravenna, dove cenaron, con canti in questo modo:

«Perché du’ <più> ch’un serveno a una
femmina, ragione
non vuol ch’alcun faccia contenta alcuna.
E vedi come questa è la cagione:
no’ veggiam ch’una arà un giovan bello
al piacer suo e terràlo in prigione;
e nondimeno un sozzo e un vecchiarello
s’adopera, per dire: — I’ ho questo e quello — .
E per più operazione
anzi ch’un due a sé ne vuol ciascuna».

Ditta, a dormir n’andarono.

La mattina levati, il proposto comandò che l’altore una novella dica fine che giunti seranno a Furlì. Il quale, rivoltosi alla brigata, disse: «A voi, omini avari, i quali, non acorgendovi, alle volte con uno onesto modo v’è tratto delle mani quello che più caro tenete. Ad exemplo dirò una novella fine ch’a Furlì seremo giunti; in questo modo, cioè: [p. 499 modifica]

DE AVARO

Di Bruglioro da Corniglia di riviera di Genova, avarissimo.

I>nnella rivera di Genova, in una terra nomata Corniglia dove nasce vino preziosissimo — vernaccia — , era uno contadino nomato Bruglioro, omo ricco <di> denari e possessioni e ricoglitore di vernaccia finissima e d’ogni abondevole cosa. E come questo era tanto scarso che a persona del mondo non arè’ del suo dato il valere d’uno bottone se non a folate, ma rade volte, avenne che uno giorno del mese di novembre, essendo riposti i vini e cascate le castagne, due del contado di Lucca, <l’uno> nomato Beviamo e l’altro Daccibere, arivonno a casa d’uno loro amico a Corniglia nomato Biordo, il quale graziosamente li ditti Beviamo e Daccibere ricoverò a cena et all’abergo.

E poi che cenato ebeno, essendo un giorno di festa il ditto Biordo con quelli ii forestieri andarono a casa di Bruglioro, dicendo Biordo: «O Bruglioro, io sono venuto stasera a riposarmi teco con questi ii forestieri, et acciò che ci possiamo dare alquanto spasso abiamo aregato della castagne e quelle arostiremo e diremo qualche novelletta». Bruglioro, non sapendo la sera disdire, disse che fusseno li benvenuti.

Et entrati in casa e stati alquanto, Biordo disse a Bruglioro: «Se avessi qualche persona che a casa mia andasse per lo vino acciò che noi potessimo bere, vorrei che v’andasse, però che io penso che uanno non ne debbi aver ricolto». E questo dicea stimando che Bruglioro non ne volesse lor dare per non vergognarsi. Bruglioro, che ode così, vedendo quelli forestieri disse: «Come, credi che io non abbia del vino come tu?» E fattosi gagliardo, spigorò una botte di fine vernaccia et a Biordo et a’ forestieri ne diede. Lo vino era buono e’ bevitori migliori: comincionno a ragionare, stando al fuoco et arostendo castagne.

E vedendo Biordo che a’ forestieri era piaciuto il vino di Bruglioro, disse a Bruglioro: «Io ti prego che stasera tu non ti dimostri avaro, acciò che questi forestieri possano dire che se’ largo, e poi fà conto di ristringerti quanto vuoi». Bruglioro stimando: [p. 500 modifica]«Coloro andranno di me dicendo che io largo sia: potrò esser avaro, altri nol crederà; e questo serà torsi una meta o du’ di vino»; rispuose: «Tanto quanto bere ne vorranno ne darò loro».

E stati alquanto, e mangiando delle castagne e bevendo, avenne che, avendo più volte bevuto, Daccibere cominciò a chiamare il compagno dicendo: «Beviamo, andianci». Bruglioro, che ode dire Beviamo, andianci, subito tratto del vino, a tutti diè bere. Beuto ch’ebbeno. Beviamo disse al compagno: «Daccibere, or ci andiamo». Bruglioro ciò udendo cominciò a mescere; coloro per reverenza beveano. E volendosi partire, dice l’uno a l’altro: «Beviamo, andianne»; e l’altro rispondea: «Daccibere, or ci andiamo». Bruglioro ogni volta mescea pensando che andare ne dovessero. Coloro non se n’andavano vedendo che Bruglioro mescea, loro non volendosi vituperare acciò che Bruglioro non si sdegnasse. E così più di cento volte dissero Daccibere, or ci andiamo, e l’altro dicea Beviamo, andianci. Bruglioro, che vede e non cognosce la cosa, <sta fermo>; coloro simile stanno fermi perché sempre si mesce. E non potendo li occhi tenersi fine che di quine si partissono, adormentati funno e fine a buona mattina si stenno.

Dove poi Bruglioro, veduto la botte esser più che ’l quarto bevuta, disse: «Doh, che diaule ho io fatto, che non parea che costoro avessero a fare altro che dire Daccibere, or ci andiamo, e l’altro dire Beviamo, andianci, et io cattivello ho seguito il loro chiedere, che mi si darà da matto per lo capo ad aver tanta vernaccia consumata!» E’ questo dicendo, Biordo e’ compagni ciò senteno; volendosi scusare dissero: «Doh, Bruglioro, non ci volere biasmare, però che noi avendo riceuto onore assai, quando avavamo beuto in volte io dissi a Beviamo: — Andianne — ». Bruglioro dice: «Anco siamo da capo! Innella malora, andatevi con Dio, che m’avete disfatto!» Disse l’altro: «Deh, non dire, che vedendo io che ci avei fatto onore e che sempre ce ne facei, per non contrariarti dicea: — Daccibere, or ce n’andiamo — ». Rivoltatosi Bruglioro verso Biordo, disse: «Or che diauli m’hai tu menati in casa a bere, che hanno beuto una terza di botte di vernaccia et anco ora diceno: — Dacci bere, andianci — ?»

Biordo dice: «Bruglioro, or non te ne meravigliare di questo, [p. 501 modifica]dato che io tel mosterò per prova che non hanno fallito, ma più tosto t’hanno onorato. Or mi dì, Bruglioro, se tu et io fussemo a una taverna et avessemo mesciuto il vino e volessemo partire, come mi diresti a me?» Bruglioro disse: «Direi: — Biordo, andianci— ». «Or ben hai detto», disse Biordo, «costoro così hanno fatto, però che l’uno di loro ha nome Beviamo e l’altro Daccibere; sì che quando Beviamo li parrà tempo da doversi partire, dirà al compagno chiamandolo Daccibere, or andiamo; e tu che crederai che loro chiedesseno bere, lo porgerai loro, et ellino, per non far più che tu volessi, bevono. E se non che noi ci adormentammo, non si sarè’ mai restato fine che mesciuto avessi, ché eliino faceano dalla lor parte quello doveano e tu facevi dalla tua parte quello dovei». Disse Bruglioro: «Se mai m’aviene che tali nomi si trovino in mia casa, dirò: — Se vuoi bere, avessine regato! — ». E dato a costoro la mattina una volta bere, disse: «Andatevene e mai più qui non tornate, né io tali non acetterò».

E così ebbe speso gran quantità senza avere alcuno grado, per sua colpa.

Ex.º cxiii.