Notizie storiche intorno all'origine di Prato/Del Territorio della Comune di Prato (Topografia)
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CAPITOLO II.
Del territorio della Comune di Prato
(Topografia.)
Il territorio della Comune di Prato è compreso nella Valle di Bisenzio che fa parte del Val d’Arno di Firenze. — Ha una superfice di quadrati 38,820, dei quali 36,656 sono occupati da beni imponibili: quadrati 228 che la legge esenta da contributo: quadrati 1,936 da strade e fiumi. Nel 1845 vi abitava una popolazione di 33,257 individui: nel 1870, ascendendo a 38,657, si ebbe un aumento di popolazione di N° 5,400 individui.
Confina con otto Comunità, e sono Campi, Calenzano, Barberino di Mugello, Cantagallo, Monte-Murlo, Tizzana e Carmignano.
La Città di Prato risiede quasi nel centro della sua Comunità sulla riva destra del fiume Bisenzio in amena, comoda e fertile pianura, ed è situata a 11 miglia a maestro o Nord-Ovest di Firenze e a 10 miglia a Levante di Pistoia, attesa la tortuosità della strada attuale, mentre l’andamento più diretto che si percorre dalla Via Ferrata, non sarà che circa miglia 9 da Firenze, e poco più di 8 da Pistoia.
Il suo recinto fu nei trascorsi tempi ingrandito indicandolo il nome di S. Piero detto Forelli perchè un tempo fuori delle mura. — Il loro circuito attuale è di miglia due e mezzo circa, si elevano esse sopra un piano esagono a lati ineguali; ogni angolo è munito di forte bastione. — Numero otto Porte davano accesso alla Città. — Cinque ne restano aperte e sono
La Fiorentina,
Quella di S. Trinita che prende nome da un Convento ivi omonimo ora soppresso
La Pistoiese già Gualdimare,
Quella del Serraglio piglia il nome da un Reclusorio ivi fatto in occasione di un contagio,
Del Mercatale (dalla contigua piazza così denominata e già detta a Tiezzi.
Le chiuse sono
Porta a Corte tra la Fiorentina e di S. Trinita,
Porta al Leone nell’angolo posteriore allo Spedale,
Porta......... presso l’attuale Seminario,
Evvi inoltre tra Porta Fiorentina ed il Bastione di S. Chiara,
Una Porticciola segreta già detta del Soccorso, la quale per un lungo corridore fatto dai Fiorentini nel 1353 da accesso alla Fortezza interna detta il Castel dell’Imperatore, perchè un Dagomari acerrimo Ghibellino disredò i figli per costruirla, onde tener devota la Città al partito del Secondo Federigo. —
Fra le montuosità più eminenti contasi a greco la Calvana a maestro o maestrale il poggio dell’Altociglio qui detto delle Coste: e fra queste che sono la continuazione di due contrafforti che scendono dall’Appennino di Montepiano è racchiusa la Valle-di-Bisenzio. Sulla stessa direzione di maestro e quasi isolatamente sorge il Monte-Ferrato, la di cui punta maggiore sollevasi braccia 704 al di sopra del livello del Mare Mediterraneo.
Il poggio della Calvana vi è compreso al confine con la Comunità di Barberino di Mugello, sul lato di Tramontana, alla estrema sua pendice, che piegando verso Levante si allunga fino allo sbocco della Val-di-Marina; quello delle Coste, da dove questo si congiunge al monte di Javello fino alle sue falde che arrivano oltre S. Lucia; il Monte Ferrato dalle sue cime fino alla base orientale che è bagnata dalla Bardena.
La pianura, che spiegasi a Mezzogiorno, e che occupa circa la metà della superficie di questa Comunità, si estende fino all'incontro dell’Ombrone pistoiese comprendendo le regie Cascine del Poggio a Caiano.
I maggiori corsi d’acqua che attraversano lo stesso territorio sono il Bisenzio, la Bardena ed il Bagnolo.
Il Bisenzio che prende origine da quella giogaia dell’Appennino nel di cui dorso opposto nasce la Limentra scaturisce al disopra di Cantagallo e Treppio e dopo che la sua principale diramazione denominata la Tregola si è unita con l’altra detta la Carigiola accostandosi a Mercatale di Vernio, riceve la Fiumenta che scende da Montepiano. Volgendo poi il suo corso in senso opposto e dirigendolo a Mezzogiorno, ingrossato dai molti rii e fossi che raccoglie lungo il suo cammino serpeggiando fra il piede dei poggi che lo fiancheggiano, entra nella nostra Comunità allo sbocco del fosso di Rilaio. Qui correndo da tramontano ad ostro fino alle mura della Città di Prato delle quali rasenta il lato che è rivolto a greco prosegue da maestro a scirocco fino al termine territoriale che incontra dopo un corso di circa a 10 miglia in luogo detto i confini ove la strada regia postale Lucchese va per breve tratto paralella col di lui corso. In questa sezione, oltre il fosso di Bilaio, il Bisenzio riceve a destra principalmente i rii di Vaiano, delle Molinaccia, della Rignamica, di Pupigliano, dei Noci, ed a sinistra il rio di Moschignano quelli di Gabbolana, della Nosa, di Meletto, dei Buti di Filettale, dei Cappuccini, di S. Anna, di S. Crestina, di Malsani, di Cillerese ed il Torrente Marinella.
Oltrepassato il confine ridetto, riceve la fiumana della Marina, il Garille ed altri fossi di minor conto, bagna le mura del Castello di Campi, e congiuntosi il fosso del piano di Sesto, e quello macinante delle rr. Cascine di Firenze, entra nell’Arno presso il ponte a Signa.
A due miglia a tramontano della città di Prato per opera d’una solida pescaia denominata il Cavalciotto porzione delle sue acque furono fino da antico tempo incanalate in un ampio gorile, da dove spartite di poi in più canali, sono rivolte a grandissima utilità dell’industria manifatturiera del Paese Il torrente Dogaia, che giunto nel piano prende la denominazione di Bardena e fosso di lolo, vi è compreso per rintiero suo corso. Esso ha principio nella valletta che è racchiusa fra il Monte Ferrato ed i poggi di Cerreto e delle Coste e distendendosi da tramontano ad ostro, ricevuti i fossi della Velle o del Figarello, termina alla sua confluenza nell'Ombrone.
Il Bagnolo che proviene dalla Comunità di Monte-Murlo, traversa un lembo della pianura che è situato a ponente dalla strada Regia Postale Lucchese fino al suo sbocco nel predetto fiume.
A cominciare di poi dal ponte a Bocci, sul quale cavalca la prenotata via regia, ne bagnano il confine il torrente Agna per breve tratto, e quindi il Calice. Successivamente lungo i lati di libeccio e mezzogiorno lo costeggia il più volte citato Ombrone, al quale fanno capo le rammentata gore, ad eccezione di un solo canale che restituisce le sue acque al Bisenzio. Il suolo di questa Comunità è costituito quasi generalmente da tre diverse specie di terreno cioè dal compatto secondario dell’Appennino, da quello di Alluvione, dal Cristallino o metamorfosato di serpentino e granitone.
Tanto nel monte della Calvana, quanto in quello delle Coste predomina l’alberese: per altro sulle spalle di questo ultimo, ove esso congiungesi con lo sprone australe del monte di Iavello, vi si osserva anche il macigno. Nel Monteferrato abbonda singolarmente il serpentino detto Marmo nero di Prato ed il granitore o pietra da macigni di Figline.
La pianura è formata da terreno di alluvione ed al di sotto di uno strato di terra vegetale essa è coperta più o meno profondamente di ghiaia o ghiara e renischio delle rocce sunnotate.
Le principali strade carreggiabili che traversano questo territorio sono la via regia postale Lucchese, che passando di mezzo a Prato, congiunge immediatamente la stessa Città con Firenze, Pistoia, Pescia e Lucca; e la strada provinciale della Val di Bisenzio che rimontando la riva destra del fiume di detto nome conduce a Vaiano, Usella, Mercatale di Vernio e S Quirico, da dove prosegue mulattiera sull’Appennino di Montepiano finché trova il confine dello Stato Pontificio.
Tra le comunitative sono da notarsi, a Levante la strada che dalla nostra Città si rivolge a Firenze, passando per Sesto; ad ostro quella, che si dirige a Cafaggio ed al Poggio a Caiano; a Ponente la via montalese che guida a Pistoia: e sono pure interessanti quelle che percorrono le popolose borgate di Tavola, di Galciana, Iolo, Colonica, e la via di Figline.
A queste si allacciano altri rami di secondo ordine che conducono a numerosi Castelli. — Lungo il poggio della Calvana percorre una via mulattiera che passa dalle Parrocchie situate su quella costa, e ad essa con alla prosecuzione della notata strada di Figline si uniscono diversi altri tronchi che salgono alle alture o che scendono al basso della valle.
L’andamento di tutte queste strade costituisce una rete tale che offre pronta comunicazione per ogni parte. Ed ora che una via ferrata traversa nel centro di questo territorio, è vivamente desiderato che sia resa tutta carreggiabile l’importantissima strada della Val di Bisenzio, onde si ottenga una diretta comunicazione fra Prato e Bologna essendo che da questa è per risentire immenso vantaggio la Comune di Prato, e sommamente grande sarebbe l’interesse provinciale che sarebbe per risultare dal maggior movimento che verrebbe ad imprimersi su tutta la linea. —