Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono/Capitolo VIII/Gentile Carmine

Capitolo VIII - Gentile Carmine

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GENTILE CARMINE.

Dalla famiglia Gentile, stata in Castelli assai benemerita dalla pittura in maiolica, ebbe Carmine la sua origine: egli nacque di Berardino e di Giustina Cappelletti a’ 16 di luglio del 1678. Il padre, ch’era applicato all’arte del dipingere, senza mettere indugio, sin dai primi anni indrizzò il suo Carmine alla medesima via: ma per sua sventura, di questo avviamento poco o [p. 69 modifica]niun profitto potette trarne, perchè rimase privo del genitore nella fanciullezza. La madre, che per affinitˆ era stretta a Carlantonio Grue, alla sua cura affidollo, perchè tenessegli luogo di maestro e di padre. Sotto la guida e gli ammaestramenti di questo egregio pittore, il Gentile, ch’avea sortito dalla natura un ingegno vivo e perspicace, divenne un artista eccellente e famoso. Da parecchie sue lettere, ch’io conservo, scorgesi che i suoi dipinti si aveano in tanto pregio, che la sua continua applicazione alla pittura non bastava a soddisfare alle molte richieste de’ committenti.

Ebbe moglie e figli, i quali avviò alla sua arte, ed ebbe la consolazione di vederli salire in fama: dopo di che, gravato dagli anni e dal mal di gotta, contento passò di questa vita il dì 11 luglio 1763.

Questo artefice attese principalmente alla pittura storica, ed in ispecial modo piacquegli di trattare gli argomenti sacri. Se nelle sue opere vedesi poca dolcezza di pennello, si ammira però grande franchezza di mano, e molta espressione nelle figure. Facea grand’uso del giallo, in che fu seguito dagli altri della sua famiglia: soleva spesse volte abbellire con fregi di oro i suoi dipinti, e notarvi il suo nome e l’anno. Conservo di questo pittore un pregevole quadretto di maiolica alto un parlmo e largo uno e mezzo circa, rappresentante la Sacra Famiglia. La Vergine, che tiene il centro del quaderno, sta seduta nell’amorevole attitudine di porgere il latte al Divino Figliuolo: il quale distolto dal Battista che sta alla sinistra in piedi, a lui si volge [p. 70 modifica]graziosamente per prender le poma che gli presenta. Alla destra vedesi S. Giuseppe, che accompagnando con gli occhi i movimenti del Bambino, pare che stia contemplando la somma grazia, e l’ingenua bellezza del Figlio di Dio. Appiè di questa dipintura si legge: gentile. Nel museo Bonghi osservasi una bella copia di un quadro del Domenichino, rappresentante la Vergine delle Grazie. Vi si vede sugnato il nome di questo pittore a questo modo C. G. P.