Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/80


70

te per prender le poma che gli presenta. Alla destra vedesi S. Giuseppe, che accompagnando con gli occhi i movimenti del Bambino, pare che stia contemplando la somma grazia, e l’ingenua bellezza del Figlio di Dio. Appiè di questa dipintura si legge: gentile. Nel museo Bonghi osservasi una bella copia di un quadro del Domenichino, rappresentante la Vergine delle Grazie. Vi si vede sugnato il nome di questo pittore a questo modo C. G. P.

GENTILE GIACOMO (il giovine).

Primo frutto delle nozze di Carmine Gentile e di Caterina Amicucci di Canzano, fu Giacomo, nato il dì 5 febbrajo del 1717. Sentendosi dalla natura disposto all’arte del dipingere, per dedicarsi ad essa non gli bisognò andare in cerca di maestri: dappoichè suo padre era a quei dì in Castelli uno di coloro, che avean titolo e fama di buoni pittori. Bramosissimo d’imparare, seguì con costante animo gli ammaestramenti di lui: i quali di non poco ajuto gli furono nel malagevole sentiero, in che si era messo con grande zelo ed amore. Dietro siffatto avviamento, rafforzando il suo ingegno con studî e fatiche, giunse assai per tempo ad esser pari al padre nella pittura: anzi in più parti avendolo avanzato, le sue opere furono anche ai suoi dì desiderate, specialmente in Napoli, dove egli stesso si conduceva a spacciarle1. Tutto dedito alla sua arte a-

  1. V. Documento Y.