Mio notturno sepolcro, ove doglioso
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XV
AL PROPRIO LETTO
Mio notturno sepolcro, ove doglioso
ad ogni moto sol la morte imparo,
pien di cure dïurne in pianto amaro
nella mia requie inrequieto io poso;
chiuder luci sicure in te non oso,
mentre agli affanni miei cerco riparo;
so che del tempo un sol momento avaro
ivi dè’ alfin rapire il mio riposo.
Questi alzati sostegni alzan ruine;
queste piume ch’io premo, ancor che morte,
fabrican ale al volator mio fine.
Tu, funesto feretro, al suol mi porte;
in te, nido vitale, io so che alfine
con assiduo calor covo la morte.