Capitolo 116
De la provincia di Gaindu

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Capitolo 116
De la provincia di Gaindu
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Gaindu è una provincia verso ponente, né non à se no uno re. È sono idoli, e sono al Grande Kane; e v’à città e castella asai. E v’à uno lago ove si truova molte perle, ma ’l Grande Kane non vuole che se ne cavino, ché se ne cavassero quante se ne troverebboro, diventerebbero sí vili che serebber per nulla; ma ’l Grande Sire ne fa tòrre solamente quante ne bisognano a lui; e chi altri ne cavasse, perderebbe la persona. Ancora v’à una montagna ove si truovano pietre in grande quantità, che si chiamano turchie, e sono molto belle; e ’l Grande Sire non le lascia trare se non per suo comandamento.

E sí vi dico che in questa terra à un bello costume, che nol si tengono a vergogna se uno forestiere o altra persona giace co la moglie o co la figliuola od alcuna femmina ch’egli abbiano in sua casa; anzi lo tengono a bene, e dicono che li loro idoli gline danno molti beni temporali; e perciò fanno sí grande larghità di loro femmine a’ forestieri, com’io vi dirò. Che sappiate che quando uno uomo di questa contrada vede che gli vegna uno forestiere a casa, incontanente esce di casa, e comanda a la moglie e all’altra famiglia ch’al forestiere sia fatto ciò ch’e’ vuole come a la sua persona; e esce fuori, e sta a sua villa o altrove tanto che ’l forestiere vi dimora 3 die. E ’l forestiere fa appiccare suo cappello o altra cosa a la finestra a significare ch’egli è ancora là entro, perché ’l marito o altro forestiere no v’andasse; e fin quello segnale stae alla casa, mai non vi torna. E questo si fa per tutta questa provincia.

Egli ànno muneta com’io vi dirò. Egli prendono la sel e fannola cuocere e gíttalla in forma, e pesa questa forma da una mezza libbra; e le quattro venti di questi tali sel ch’io v’ò detto, vagliono uno saggio d’oro fino, e questa è la picciola moneta ch’egli spendo.

Egli ànno bestie che fanno il moscado in grande quantità; egli ànno pesci assai e càvagli del lago ch’io v’ò detto, ove si truova le perle. Leoni, lupi cervieri, orsi, dani, cavriuoli, cervi ànno assai; e tutti uccegli ànno assai. Vino di vigne non ànno, ma fanno vino di grano e di riso co molte spezie, e è buono bevigione. In questa provincia nasce garofani assai: egli è un àlbore piccolo che fa le foglie grandi quasi come corbezze, alcuna cosa piú lunghe e piú strette; lo fiore fa bianco, piccolo come il garofano. Egli ànno zinzibero in grande abondanza, e canella e altre spezie assai, che nonne vegnono in nostra contrada.

Or lasciamo di questa città, e conteròvi di questa contrada medesima piú inanzi.

Quando l’uomo si parte di questa Gaindu, l’uomo cavalca bene 10 giornate per castella e per cittadi; e la gente è tutta di questa maniera, e di costumi e d’ogne maniera (di quelli ch’io v’ò detto). Passate queste 10 giornate, sí si truova un fiume chiamato Brunis, e quivi si finisce la provincia di Gaindu. E in questo fiume si truova grande quantità d’oro di pagliuola. Quivi àe canella assai. E entra nel mare Oceano.

Or lasciamo di questo fiume, ché non v’à cosa da contare; e di[r]emo d’una provincia chiamata Caragia(n), come voi udirete.