Mietitor, che alla falce agresto, e dura
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Zampieri
XIII
Mietitor, che alla falce agresto, e dura,
Incallita ha la mano, e alle fatiche,
Quando dal biondeggiar dell’auree spiche
Spera di coglier messe ampia, e matura
5Se gravida di nembi alzarsi oscura
Nube ei rimira in sulle piagge apriche,
Che seiolta in fredde grandini nemiche
De’ suoi sudori il guiderdon gli fura:
Vinto dal duol, gettando il ferro, e tutto
10Empiendo il Ciel di duro alto lamento,
Parte cruccioso, e non con occhio asciutto.
Tal dolermi degg’io, che in gran tormento
Vissi fin’ ora; e so per cui: ma il frutto
Di mie speranze ir veggio sparso al vento.