Memorie storiche della città e marchesato di Ceva/Capo XXVI - Laureati.

Capo XXVI - Laureati.

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Capo XXV - Delle famiglie Pallavicini e Sauli. Capo XXVII - Carlo Marenco.
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CAPO XXVI.


Laureati.



Non vi è chi non sappia che la città di Mondovì ebbe il privilegio di possedere per lo spazio di circa 157 anni una celebre Università per gli studii, concessale dall’inclito duca Emmanuele Filiberto con suo diploma 8 dicembre 1560, approvata da Pio IV con bolle pontificie delli 22 settembre 1551, e da Pio V con altre bolle 17 gennaio 1566, e che fu soppressa da Vittorio Amedeo II con decreto 14 marzo 1719.

Il Cavaliere Gioachino Grassi di Santa Cristina, Canonico di quella cattedrale, dotto e benemerito scrittore di storia patria in una dissertazione che stampò sull’Università Monregalese, lasciò un elenco dei dottori che furono in varie facoltà laureati in quel celebre Ateneo.

Figurano in questo elenco molti cittadini di Ceva, di cui è pregio dell’opera di qui riportarne i nomi ad onore di questa città che in ogni tempo abbondò di laureati, ed a ricordanza d’antiche famiglie Cevesi illustri che più non sono.

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Dottori Collegiati in giurisprudenza nativi di Ceva.

Ferrero Giovanni Bernardino laureato nel 1573, aggregato nel 1582.

Ceva marchese Giorgio laureato li 16 gennaio 1587, e nominato l’anno dopo Senatore e Giudice d’Appello.

Mombello Pietro 24 gennaio 1587.

Ceva Scipione dei marchesi di Ceva laureato li 22 gennaio 1597, nominato quindi Prefetto di Mondovì.

Ceva Giovanni Luigi Signore di Monasterolo, li 20 marzo 1606.

Ceva Baldassare dei conti di Monasterolo, 29 marzo 1615.

Ceva Garzilasco dei Signori di Monasterolo 8 maggio 1615, Senatore in Torino nel 1624.

Derossi Giovanni Battista 7 maggio 1637.

Mombello Carlo Antonio 4 giugno 1650.

Povigna Michele 1 giugno 1651.

Gagliardo Giacomo Filippo 4 dicembre 1659.

Derossi Giovanni Antonio 31 ottobre 1662.

Derossi Francesco 5 dicembre 1662.

Gioia Carlo Francesco 31 luglio 1663.

Gagliardi Giovanni Vincenzo 12 agosto 1665.

Chiavelli Pietro Francesco 13 novembre 1666.

Ceva di Nuceto Giovanni Pietro 10 dicembre 1667.

Gagliardi Antonio 18 giugno 1678.

Dalmazzone Alfonso 31 agosto 1677.

Revelli Carlo Orazio 19 settembre 1679.

Barberis Scipione 7 dicembre 1679.

Ceva Giovanni Antonio dei marchesi di Ceva Lesegno, 14 dicembre 1679.

Tagliaferro Carlo 1 luglio 1683.

Beati Stefano 23 febbraio 1686.

Derossi Carlo cav. Mauriziano 15 aprile 1687.

[p. 154 modifica]Ceva Giuseppe Ignazio dei marchesi di Lesegno, 18 agosto 1689.

Derossi Gio. Batt. cav. Mauriziano 17 maggio 1692.

Derossi Gio. Tommaso 30 dicembre 1693.

Basso Pietro Paolo 26 aprile 1698.

Garello Carlo 28 novembre 1702.

Riccardone Giovanni Antonio 26 giugno 1706.

Dalmazzone Giovanni Francesco 26 giugno 1706.

Dalmazzone Carlo Luigi Alfonso 28 agosto 1714.

Gioia Pietro Giovanni 5 novembre 1715.

Ceva Francesco Giacinto dei marchesi di Lesegno, 26 aprile 1718.


Dottori in Filosofia e Medicina.

Chiavelli Francesco Tomino 14 aprile 1643.

Chiavelli Gregorio 30 maggio 1661.

Gioia Giovanni Stefano, 22 giugno 1707 1. [p. 155 modifica]Se ridonda in onore di Ceva questo elenco d’antichi dottori laureati in Mondovì, non riesce meno onorifico per essa [p. 156 modifica]l’elenco dei contemporanei laureati nelle Università di Torino e di Genova, nativi tutti di questa città: eccone i nomi:

Dottore in Teologia; sig. D. Leopoldo Viglierchio Canonico organista della collegiata.


Dottori in Legge.

Il signor Conte Ludovico Sauli d’Igliano, Senatore del Regno.

Il signor Gio. Batt. Barberis ex Giudice del mandamento di Dora in Torino.

Il signor Gio. Batt. Demichelis Giudice di Paesana.

Il signor Giovanni Rebaudengo Giudice di Priero.

Il signor marchese Luigi Pallavicino di Priola.

Il signor Stefano Dalmazzone Giudice di Cherasco.

Il signor Giuseppe Iemina Giudice di Rivoli.

Il signor Paolo Dalmazzone Giudice di Bene.

Il signor Teonesto Colombo.

Il signor Giuseppe Siccardi.

Il signor Bartolomeo Siccardi.

Il signor Carlo Rovea.


Dottori in Medicina.

Signor Alfonso Dalmazzone.

Signor Giuseppe Marrassani già protomedico.

Signor Sebastiano Tamagno membro dell’Accademia scientifica italiana.

Signor Francesco Colombo.


Dottori in Belle lettere e Filosofia.

Signor Andrea Covino.

Signor Secondo Rovea.

Signor Andrea Musso.

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Parlando di lauree e di laureati ei vien qui a proposito il far menzione delle patenti di Laurea che si accordavano una volta dai marchesi Del Carretto, conti Palatini e Consignori di Mombaldone. Conservasi in questo archivio parrocchiale una pergamena del 1767, che contiene un diploma di laurea in Teologia accordato al signor D. Pietro Fecchini, arciprete di questa collegiata dal marchese Carlo Giuseppe Del Carretto del tenore seguente, tradotto dal latino.

« In virtù dei privilegi concessi e compartiti a noi ed ai nostri successori in perpetuo dalla Cesarea benignità di Leopoldo I, di Giuseppe I, e confermati dalla sacra Cesarea Maestà di Carlo VI augusti imperatori Austriaci, di gloriosa memoria, in forza dei quali fra le altre cose ci è concesso di poter creare, promuovere, ordinare e stabilire per tutto il sacro Romano impero, e per ogni dove, dottori, licenziati, baccalaurei in ambe le leggi, ed in medicina, come pure maestri e baccalaurei in belle lettere, in filosofia, in teologia, ed in poesia, come consta da Cesarei diplomi esistenti presso di noi, cioè di Leopoldo I delli 12 agosto 1701, di Giuseppe I dei 6 giugno 1713, e Carlo VI delli 5 settembre 1717, tutti in data di Vienna, ai quali ecc.

Sia a tutti noto e manifesto che primamente informati della fede, probità, scienza ed ottimi costumi, di cui è dotato il m° Ill. e reverendo signore Pietro Fecchini arciprete della città di Ceva, annuendo alla lodevole sua dimanda, per l’autorità imperiale, di cui siamo investiti, ci siamo degnati di crearlo e stabilirlo dottore in Teologia.

Per il che in forza dei citati privilegi, di pien diritto informati, abbiamo pensato di stabilire ed ordinare, come in forza delle presenti creamo, ordiniamo, stabiliamo e pronunciamo dottore di sacra Teologia lo stesso signore Pietro Fecchini, collo stesso diritto con cui si creano teologi dall’autorità dei pontefici e dalle costituzioni dei principi [p. 158 modifica]per tutta la terra, ed essere perciò in facoltà di portare in perpetuo le distinzioni di laureato, con tutti i privilegi, onori, dignità, nobiltà, preminenze o prerogative di cui gli concediamo di poter godere, e dichiarandolo così creato, di pien diritto, vogliamo che gli possano competere tutti i privilegi concessi ai dottori e teologi per tutto il Romano Impero ed ovunque, di provvedere alla disciplina della morale e della religione, d’insegnare, spiegare, e professare teologici precetti, purchè osservi sempre e difenda la fede ortodossa e l’ecclesiastica disciplina, nè in alcun modo agisca contro la medesima, nè contro il sacro Romano impero, stando lontano da ogni cosa illecita ed inonesta. Le quali cose tutte noi confermiamo con tutte le forme e solennità di diritto, ed in ogni miglior modo per loro maggior forza e fermezza.

In fede e testimonianza di quali cose abbiamo ordinato e commesso, che vengano spedite le presenti signate di nostro proprio pugno, sottoscritte dall’infrascritto notaio o segretario, e munite dell’impressione del Nostro sigillo in una teca pendente dalle medesime per mezzo di cordoncino di seta di color bianco e ceruleo.

Date in Mombaldone li ventuno aprile nell’anno a partu Virginis millesimo, settecentesimo e sessagesimo settimo. »

Sottoscritto « Marchio Carolus Joseph de Carretto Comes Palatinus Cesareus et dominus Montisbaldoni.

Franciscus Antonius Peronus segretarius assumptus. »

Questa Laurea servì al signor D. Pietro Fecchini per potersi mettere al possesso di quest’arcipretura prima ed unica dignità del capitolo, come servì quella accordata al suo successore D. Carlo Ferreri in ambe leggi. Dimodo che nei libri parrocchiali apponeva questi la sua firma coll’aggiunta di I. U. D. usava il berretto dottorale e portava l’anello al dito.

Note

  1. Qui si possono aggiungere altri laureati ed insigni cevesi. Guglielmo maestro e medico di Ceva nel 1111 trova come testimonio nella carta di donazione del luogo di Biestro, presso Millesimo, fatta da Bonifacio del Carretto figlio di Tete alla Badìa di Ferrania ad esortazione del prevosto Grossolano, poi Arcivescovo di Milano, come si ha dallo Sclavo, dal Malacarne ecc.

    Marenchus Francexius de Ceva è sottoscritto come notaio alla pergamena originale del 1375, 10 novembre, del giuramento prestato dal l’egregio uomo Dominus Ghilardus Marchio Cevæ, nomine suo et egregiorum virorum dominorum Georgini, Georgii, Caroli, Mansi, (forse Nani), Aymonis, Janoni, Cristophori et Jacobi marchionum Cevæ in mano domini Bonfantini de Cadignano de Brixia, siniscalco di Provenza, di custodire caslrum et villam Bastite Caraxonii Atensis Diæcesis ad honorem et fidelitatem della Regina Giovanna, coll’obbligo ecc., come si può vedere nella Notizia intorno ad alcuni documenti di storia patria, e codici manoscritti di cose italiane, conservati negli archivi e nelle pubbliche biblioteca del mezzodì della Francia del mio dotto buon amico il P. Cav. G. B. Adriani, stampato in Torino nel 1855: la quale pergamena si trova nell’Archivio del Dipartimento delle Bocche del Rodano.

    F. Cristoforo da Ceva de’ Minori, uno dei primi dodici teologi dell’Università di Torino sul principio del 1400, come dice il barone Vernazza nel Bonum quaternarium.

    De Mombellis Girolamo laureato in teologia ai 4 febbraio del 1507.

    Ceva Garzilasco de’ Signori di Monasterolo e d’Ormea, aggregato al Collegio di giurisprudenza di Mondovì nel 1556

    Cadana Nicolao addottorato in leggi ai 7 d’ottobre 1586.

    Barberis Gio. Paolo dottore in leggi ai 23 ottobre del 1586.

    Penacino Giovannino fu giudice del Criminale nel 1590 in 91.

    Chiavelli Gio. Francesco, dottore in leggi nel 1613 ai 17 settembre.

    Mina Francesco, già nominato, fu senatore, e cav. dei santi Maurizio e Lazzaro nel 1642 ai 28 di giugno.

    Un altro Mina Giovanni fu presidente.

    Roelli Carlo Francesco, figlio del capitano Orazio, era canonico di Torino, e creato cavaliere de’ Santi Maurizio e Lazzaro ai 28 giugno del 1642.

    Fra gl’individui di questa antica e nobile famiglia si distinsero, oltre i già nominati, uno che fu segretario del principe Tommaso di Savoia, stipite della Casa Carignano nel 1641. Francesco Maria comandante del forte di Ceva, il quale nel 1734 consegnò parte del capitanato di Ceva; ebbe due figli, Alessandro che fu convittore a Soperga nel 1774, ed un altro Gesuita. Trovo anche un Carlo Orazio Rovelli che fu cav. Mauriziano ai 26 febbraio 1694, forse lo stesso che Carlo Orazio Revelli sovranominato.

    Roggero Carlo laureato in leggi ai 13 di aprile 1646.

    Arezio Carlo Agostino laureato in leggi al 1 di luglio 1656.

    Basso Carlo Francesco laureato come sovra ai 17 dicembre 1666.

    Acelli Amedeo professore di leggi in Bologna nel 1683 scrisse sulle successioni, e sui testamenti e consigli: era, secondo il Regis, nel suo Dizionario biografico de’ Magistrati e Giureconsulti, oriundo di Ceva.

    Dalmazzone Bartolomeo che nel 1644 fu Consigliere, Senatore ed Avvocato fiscale generale, Presidente del Senato nel 1661 ai 23 di febbraio. Sposò Anna Lucrezia La Vallea vedova del Procuratore Petrino Sola, e del Vassallo Giovanni Antonio Pasta. Fu il primo che acquistò il feudo di Belvedere.

    Trovo, parimenti che Giogia Bernardo de’ Signori di Cortandone era ai 19 di settembre del 1592 Vicario di Fossano, come lo fu pure un altro suo concittadino Gagliardo Antonio ai 5 di marzo del 1597. (A. B.)