Medea (Seneca - Dolce)/Un altro argomento più breve
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VN'ALTRO ARGOMENTO
PIV BREVE
MEDEA, di cui appresso Ovidio, Diodoro, e Giustino si tratta la historia, si rammarica in questa settima Tragedia del periuro e rifiuto di Giasone: nella cui vendetta chiama gli Dei crudelissimamente. Dipoi ottenuto da Creonte, che le haveva imposto l’esilio, di dimorare il breve spatio d’un giorno nella città, pro pose seco con l’aita delle cose Magiche di abbruciare il palagio di Creonte, o di occidere i figliuoli, che haveva ricevuto da Giasone, miseramente innanzi alla sua presenza. Lequali sceleraggini nella guisa, che dalla malvagia femina erano state deliberate, sono crudelmente poste ad effetto nel fine della Tragedia.