Medaglia in onore di Marsiglio da Carrara il Seniore
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L’Armand annovera, siccome opere d’artisti italiani dell’età del Rinascimento, parecchie medaglie in onore de’ Carraresi di Padova. D’una soltanto addita però l’autore, della coniata in onore di Albertino Carrarese Pappafava, morto li 1487. Nelle iniziali del rovescio F. A. B. egli legge Frate Antonio Bresciano, o da Brescia, ch’esercitava l’arte sua negli ultimi anni del secolo decimo quinto e ne’ primi del successivo1. D’altri Carraresi, vissuti anteriormente ad Albertino, descrive ben undici medaglie, coniate, secondo lui, nel primo quarto del secolo decimo sesto2: le sette cioè in onore di Jacopo il Grande, di Nicolò, d’Ubertino, di Marsiglietto, di Jacopo secondo, di Jacopino e di Francesco il Seniore, che hanno il diametro di settanta millimetri3; le due in onore di Francesco Novello, e di Francesco il giuniore di millimetri settanta due4; e le altre, in onore di Francesco il Giuniore, della dimensione la prima di trentaquattro e l’altra di trentadue millimetri5.
È chiaro che in queste medaglie, ad eccezione della prima, in onore di Albertino Pappafava, si rappresenta la serie degli otto Carraresi, che tennero la signoria di Padova. Ma devesi avvertire che gli storici non annoverano tra gli otto Nicolò, in onore del quale fu pure coniata una medaglia con l’attributo di secondo signore6. Ch’egli aspirasse con tutte le forze alla signoria, non è cosa, che si possa mettere in dubbio; ma le speranze si risolsero in fumo, dacché gli ebbe a fallire il colpo contro Cangrande della Scala. Si sa, del resto, che il successore di Jacopo il Grande fu il nipote Marsiglio, figlio di Pietro. Vero è che, morto nel 1324 lo zio, gli fu contestata la signoria da’ due congiunti Nicolò e Ubertino; ma chi può dire che il primo de’ due fosse mai proclamato signore di Padova? Né la medaglia, che lo ricorda, dice, a rigor di termini, ch’egli fosse signore della città: lo dichiara, invece, signore del territorio di Padova, titolo derivatogli, secondo gli storici, dalle lotte e diciamo anche da’ trionfi, conseguiti nel contado, a danno degli emuli7.
E questo titolo gli è riconosciuto dall’autore della medaglia Nel diritto si legge, cioè, all’ingiro dell’effigie: — " NICOLAVS DE CARRARIA • II • TERRITORRII • PAT • D • AN • MDCCC XX IIII„ — Nel rovescio sta scolpita invece la leggenda:"OBIIT • ANNO DO • MCCCXXVI „ —; per la quale si fa evidente che l’autore della medaglia fissa l’anno della morte al 1326. Il che è tutt’altro che vero. Si sa, cioè, che necessitato ad esulare dopo la scoperta d’una congiura contro Marsiglio o dirò meglio contro Cangrande della Scala, Nicolò riparò da prima a ’Venezia e quindi a Chioggia, d’onde, morto inoltrato molto negli anni nel 1344, fu trasportato e sepolto nella Chiesa di Sant’Agostino di Padova. Bisogna dire pertanto che l’autore della medaglia non conoscesse l’anno della morte, o lo confondesse piuttosto con l’anno dell’esilio dalla città8.
Il secondo signore di Padova fu, del resto, Marsiglio il Seniore, il quale, quantunque in diritto della signoria per volontà dello zio Jacopo il Grande fino dal 1324, non ne fu proclamato signore, in forza specialmente delle rivalità di Nicolò e di Ubertino. La proclamazione non si attuò che nel 1328: ma fu una proclamazione fittizia, stantechè costretto a cedere la signoria a Cangrande, visse parecchi anni alla corte di Verona. Allora soltanto che per le guerre de’ Veneziani, alleati co’ Fiorentini, cominciò a declinare la stella degli Scaligeri, il Carrarese fu proclamato con l’aiuto della signoria di san Marco principe di Padova; ma quel principato durò breve tempo, dall’agosto cioè del 1337 al 21 marzo del 1338, anno in cui venne a morte9. E in onore di Marsiglio da Carrara, secondo signore di Padova, fu pure coniata una medaglia, non descritta dall’Armand tra le undici, delle quali s’è fatta parola, nè dal Litta, nè dagli altri, che pure ricordano alcune medaglie dei Carraresi. Di essa possiede un esemplare in piombo il Museo Civico di Vicenza.
Ha il diametro di settanta millimetri e rappresenta nel diritto il busto di Marsiglio, volto a destra, vestito di toga, senza barba e con la testa coperta di un drappo, che gli scende sopra le spalle. Vi si legge all’ingiro: — " MARSILIVS • MAIOR • DE • CAR • II • PAT • D • ANN • MCCCXXIIII „. - È scolpito nel rovescio lo scudo dei Carrara, il Carro rovescio cioè, sormontato da un casco, con nel cimiero un gattopardo, in mezzo a una corona di foglie, cosparse di rosoni.
Lo circonda la leggenda: - " OBIIT • ANN • MCCCXXXVIII • DIE • XXI • MARTII„. — È superfluo, mi pare, avvertire, che l’autore della medaglia non tiene conto degl’interregni, ma estende la signoria dalla morte di Jacopo il Grande alla morte di Marsiglio.
Ho detto che il diametro della medaglia in onore di Marsiglio è di settanta millimetri. E di settanta millimetri è pure il diametro delle medaglie in onore di Jacopo il grande, di Nicolò, d’Ubertino, di Marsiglietto, di Jacopo secondo, di Jacopino, di Francesco il Seniore e di Francesco il Giuniore. È vero che l’Armand, nella cui collezione s’annoveravano le medaglie in onore d’Ubertino, di Marsiglietto, di Francesco il Seniore e diciamo anco di Nicolò, del diametro di settanta millimetri10, dichiara che di settantadue è invece il diametro delle due in onore di Francesco Novello, il Giuniore11; ma io credo che la misura di quest’ultime sia sbagliata, o risulti, per lo meno, da esemplari eccedenti alquanto nel contorno. Lo deduco dalla seconda delle due in onore di Francesco il Giuniore, della quale si custodisce un esemplare, in piombo, nello stesso Museo Civico di Vicenza, che non differisce nel diametro dalle prime. Il che porta naturalmente, mi pare, alla congettura che tanto l’una, quanto le altre, uscissero da uno stesso punzone e per volere forse d’un solo, che ne dava la commissione, e costituissero insieme una specie di collezione.
Delle medaglie, illustrate dall’Annand, il Museo Civico di Vicenza possiede, oltre la coniata in onore di Marsiglio, gli esemplari, in piombo, delle rappresentanti Jacopo il Grande e Francesco il Giuniore e la medaglia, in bronzo, rappresentante Francesco il Seniore. Che quest’ultima sia la genuina, non oserei dire; inchinerei a crederla piuttosto una riproduzione. Comunque, non vuoisi disconoscere una certa utilità, che se ne può trarre dalla conoscenza. L’esemplare della collezione dell’Armand in onore di Francesco il Seniore dev’esser non perfetto, ina logoro. Lo argomento dalia leggenda del rovescio, ch’è riferita in questo modo: — " Q... VM • CIVI . BENI • REXIT • AN • XXX • M • VIIII • D • V. „ -12; mentre nell’esemplare del Museo di Vicenza si legge: — QVI • SVM. „ — con quel che segue. Del pari non è esatta, o dirò meglio non è completa la descrizione dell’arma de’ Carraresi, intorno alla quale corre la leggenda. Dovevasi aggiungere cioè che il casco ha per cimiero una testa cornuta, volta a sinistra, in mezzo a due ali, con isdraiato al basso un bue bardato, di sopra al quale sta non una banderuola, ma una striscia di pergamena con la scritta: — "MEMO „ —; dovevasi aggiungere che l’arma ha da’ quattro lati un’A in carattere gotico. E l’arma, che, toltene le quattro A , sta scolpita nel rovescio della medaglia in onore di Francesco Novello, il Giunore, con la differenza che in luogo della leggenda — "MEMO „ — è scolpita sopra una striscia, egualmente di pergamena la scritta non - "LEVANZA„, – come dice l’Armand, ma - "LEVXANZA„ — e che al bue, inginocchiato, va sostituito un globo.
Di nessuna delle medaglie, costituenti la serie de’ Carraresi, signori di Padova, del diametro di settanta millimetri, è cenno, ch’io sappia, negli storici della famiglia e segnatamente nel Verci13 e nel Cittadella14. Il Litta stesso, che pur riproduce quella in onore d’Albertino, lavoro di Frate Antonio da Brescia e le due in memoria di Francesco il Giuniore, l’una di millimetri trentaquattro e l’altra di trentadue15, illustrate anche dal Friedländer16, sembra non averne conosciuto alcuna. Nel Tresor de Numismatique non s’incontrano che le tre, rappresentanti Jacopo il Grande, Iacopo il Minore e Jacopino17. Il Museo Civico di Bologna possiede la coniata in onore di Francesco Novello, che difetta del rovescio. Delle altre in onore di Nicolò, d’Ubertino, di Marsiglietto e de’ due Franceschi si custodiscono gli esemplari nella raccolta dell’Armand18.
Il Museo Civico di Vicenza, oltre la medaglia, in bronzo, in onore di Francesco il Giuniore di millimetri trentadue e gli esemplari di millimetri settanta, de’ quali s’è fatta parola, possiede, come s’è detto, l’esemplare, in piombo, rappresentante Marsiglio il Seniore, per il quale è dato conoscere, io reputo, la collezione completa delle medaglie de’ Carraresi, signori di Padova, non ricordata neppure nell’opera magistrale dell’Armand.
Bernardo Morsolin.
Note
- ↑ Armand, Les Médailleurs italiens des quinzième et seizième siècles. Tom. I, pag. 103, n. 5. Paris, 1883.
- ↑ Id. Tom. II, pag. 15, e segg. dal n. 23 al 32. Tom. Ili, pag. 155. n. K. L.
- ↑ Id. Tom. II, pag. 15, dal n. 23 al 30.
- ↑ Id. Tom. Ili, pag. 155, n. K. L.
- ↑ Id. Tom. II, pag. 17, n. 31 e 32.
- ↑ Cittadella, Storia del dominio de’ Carraresi in Padova. Padova, 1842.
- ↑ Verci, Storia della Marca Trivigiana, Tom. x. Venezia, 1783.
- ↑ Verci, op. e loc. cit.
- ↑ Verci, op. e loc. cit.
- ↑ Armand, op. cit. Tom. II, pag. 15 e segg.
- ↑ Armand, op. cit. Toni. Ili, pag. 155. K. L.
- ↑ Armand, op. cit. Tom. II, pag. 16, n. 29.
- ↑ Verci, op. cit. Tom. x.
- ↑ Cittadella, op. cit.
- ↑ Litta, Famiglia dei Carraresi.
- ↑ Die italienischen Schaumünzen des fünfzehnten Jahrhunderts. Berlin, 1880-1882.
- ↑ Médailles contées et ciselées en Italie. Paris, 1834 et 1836. I, xxxi, 2, II, xxxviii, 3, II, xxxviii, 2.
- ↑ Armand, Op. cit. Tom. iii, pag. 155, K.