Luce
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
LXXXI
LUCE
Sui mari, su le verdi isole e i porti,
su le terre che april ci rinnovella,
su l’alpi eccelse, in ogni fior degli orti,
e de’ cieli ridenti in ogni stella,
Luce, t’adoro, ossia che a la mia cella,
la diva notte o il roseo dí tu porti:
Luce, t’adoro, cosí grande e bella
su l’are ai vivi e su le tombe ai morti.
Certo le sette gemme hai tu nel volto;
ma, per ciò che sarai, son troppo scarsi
nostr’intelletti, e il vel dell’ombre è molto.
Però un giorno verrá che gli occhi miei,
nel glorioso lor trasfigurarsi,
sentiran ciò che fosti e ciò che sei.