Luce
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LXXXI
LUCE
Sui mari, su le verdi isole e i porti,
su le terre che aprii ci rinnovella,
su Palpi eccelse, in ogni fior degli orti,
e de’ cieli ridenti in ogni stella,
Luce, t’adoro, ossia che a la mia cella,
la diva notte o il roseo di tu porti :
Luce, t’adoro, cosi grande e bella
su Tare ai vivi e su le tombe ai morti.
Certo le sette gemme hai tu nel volto;
ma, per ciò che sarai, son troppo scarsi
nostr’intelletti, e il vel dell’ombre è molto.
Però un giorno verrá che gli occhi miei,
nel glorioso lor trasfigurarsi,
sentiran ciò che fosti e ciò che sei.