Lo schiavetto/Atto terzo/Scena VI

Atto terzo - Scena VI

../Scena V ../Scena VII IncludiIntestazione 22 settembre 2009 75% Teatro

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Succiola, Nottola, Cicala, Grillo, Corte, Rampino, Alberto, Prudenza

Succiola.
O corpo di santanulla, or vedi se amore ha ritrovata la via di fare uscire la lucertola fuora della fessura? Vedi, vedi dico, come m’ha fatto incapriccire e imbestialire di quel bello schiavottolo. Ho a cotestui promesso di far aver licenza di salire in banco, e voglio farlo, per esser quella io, che lava e’ panni sudici quasi di tutta la Corte.
Nottola.
Dove, dove così in fretta, madonna Succiola?
Succiola.
Oh? I’ vado con cotesto panerino d’acque nanfe, di pallottole da lavar le mani e di moscardini, al signor governatore, per dargnelo in dono, acciò che si contenti di dar licenza a’ duo schiavi, c’ho in casa, di salire in banco; e l’otterrò di sicuro, a cotesto signore facendo il bucato, né altro avendo che Succiola, per bucataia.
Nottola.
Accòstati; lascia vedere il presentino.
Succiola.
È ben buona robba. Fiuti, e rifiuti pure, ché non ha fieto alcuno.
Nottola.
Oibò, che cosa fetente! e quest’altra? peggio. Questa? questa? infine, tutte sono lo stesso.
Succiola.
O signore, e che vuole, che cotestoro mi diano delle busse? Sono poverini, e ’l Cielo sa, se hanno altretanti quattrini come quelli che hanno ispeso in far coteste galanterie, che sua eccellenza gettando a terra ha rotte.
Nottola.
Che parlare è questo? che ho ruvinato? O to’ questa cestellata, corpo del corpo della mia nobilissima madre se non fosse.
Succiola.
Fui iscema, lo confesso, perdonatemi. Or sue, non lo dirò piue, ho errato, confessolo, perdonisi.
Nottola.
Chiama questi schiavi. Sù presto, moviti, se non, che ti fo bastonare con cento verghe d’oro.
Succiola.
Ecco, i’ volo, i’ chiamo. Schiavetto, Schiavetto, Rondone, Rondone! Schiavetto, fuora, fuora! Presto, presto, presto!
Nottola.
E come, uno di costoro ha nome Rondone? O che ridicoloso nome! Certo, certo costui ne farà ridere tanto, tanto, tanto; già incominciò. Eh, eh, eh, o che ridere, ohimè, ohimè, dite che non mi faccia più ridere, ohimè, ohimè, ohimè!
Succiola.
Vuole che si chiami?
Nottola.
Sì dico, presto, ché lo voglio vedere, presto, ché mi torna la ridaruola.
Succiola.
O Rondone, non senti eh? Dove domine se’ tu ficcato, ne’ buchi de’ campanili? Voglio entrare e farlo uscire.
Nottola.
Fa’ che venga or ora. Ohimè, un’ora mi pare un anno, che costui venga, tanto ho voglia di vederlo.