Lo mi' cor non s'allegra di covelle
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
XXVII
Vorrebbe morire piuttosto che vivere in laute continue angosce.
Lo mi’ cor non s’allegra di covelle,
ch’i’veggia o ch’i’oda ricordare;
anzi mi fa, non ch’altro, noia Tare,
4tal’odo da mia donna le novelle.
Ché ’nsomm’ha detto ch’aver de le stelle
potre’ innanzi, che lei accordare
ched ella si volesse umiliare
8ch’i’l’appressass’al suol de le pianelle.
Onde la morte mi sarebbe vita,
ed i’ vorre’ morir trasvolontieri,
11ché me’ vai una morte far, che mille.
Or va’, sonetto, a la mia donna, e dille
che, s’i’potesse retornar en ieri,
14io la farei grattar con diece dita.