E' non è neun con cotanto male
Questo testo è incompleto. |
◄ | Becchina mia! — Cecco, noi ti confesso | Lo mi' cor non s'allegra di covelle | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
XXVI
Né anche con l’uccidersi farebbe impietosire la donna.
E’ non è neun con Cotanto male,
che volontier non li cambiasse stato,
però ch’el me’ dolor è si corale,
4che passa quel d’ogn’altro sciagurato;
ché, per segarmi la vena organale,
quella, di cu’ i’ sono innamorato,
darebbevi piú, che rusca non vale:
8a questo m’ha condutto el mio peccato.
Ch’ella sempre dice, ha ditto e ere’ dica,
difin che dicerò di lei amare,
11d’essermi pure mortai enemica.
Lá ’nd’eo ne porto en me tanto penare,
se Deo, ch’è segnor, mi benedica,
14e’ dada gli occhi per disamorare!