Lirica (Ariosto)/Sonetti/XVIII. - S'è turbata tanto per la morte...
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XVIII. - S'è turbata tanto per la morte...
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XVIII
S’è turbata tanto per la morte d’un capriolo. E per lui?
Quel capriol, che con invidia e sdegno
de’ mille amanti a colei tanto piacque,
che con somma beltá per aver nacque
4di tutti i gentil cori al mondo regno,
turbar la fronte, e trar, pietoso segno,
dal petto li sospir, dagli occhi l’acque
alla mia donna, poi che morto giacque,
8e d’onesto sepolcro è stato degno.
Che sperar, bene amando, or non si deve,
poi che animal senza ragion si vede
11tanto premiar di servitú sí lieve?
Né lungi è ormai, se dé’ venir mercede;
ché, quando s’incomincia a sciôr la neve,
14ch’appresso il fin sia il verno è chiara fede.