Lirica (Ariosto)/Sonetti/XVII. - Gli occhi di lei lo inebriano di...

XVII. - Gli occhi di lei lo inebriano di...

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XVII. - Gli occhi di lei lo inebriano di...
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XVII

Gli occhi di lei lo inebriano di dolcezza; ma se da lei s’allontana...

     Occhi miei belli, mentre ch’i’ vi miro,
per dolcezza inefabil ch’io ne sento,
vola, come falcon c’ha seco il vento,
4la memoria da me d’ogni martíro;
     e tosto che da voi le luci giro,
amaricato resto in tal tormento,
che, s’ebbi mai piacer, non lo ramento;
8ne va il ricordo col primier sospiro.
     Non sarei di vedervi giá sí vago,
s’io sentissi giovar, come la vista,
11l’aver di voi nel cor sempre l’imago.
     Invidia è ben se ’l guardar mio vi attrista;
e tanto piú che quello ond’io m’appago,
14nulla a voi perde ed a me tanto acquista.